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Nasce il Multi, il museo multimediale della lingua italiana

Nasce il Multi, il museo multimediale della lingua italiana

Dal 1 giugno tra reperti visivi, animazioni e giochi interattivi

ROMA, 30 maggio 2023, 18:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nasce il Multi, il primo museo multimediale e interattivo interamente dedicato allo studio e al racconto della storia della lingua italiana, ideato e curato da un gruppo di ricerca coordinato dall'università di Pavia e comprendente le università di Napoli L'Orientale e l'università della Tuscia.
    Realizzato grazie a un progetto finanziato dal ministero dell'Università e della Ricerca nell'ambito del Fisr 2019 (Fondo integrativo speciale per la ricerca), sarà visitabile online dal primo giugno. Piattaforma di conoscenza e di ricerca, è pensato per conservare, tramandare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale costituito dalla lingua italiana e dalle sue molteplici sfaccettature. I percorsi digitali uniscono linguaggi narrativi, immagini, video e audio per conciliare il rigore scientifico con un'esperienza immersiva e sorprendente.
    Tutti i testi sono disponibili anche in formato audio e - grazie alla versione in inglese, che sarà completata nelle prossime settimane - si rivolge anche a un pubblico internazionale. La struttura si snoda attraverso un atrio introduttivo e sei percorsi tematici interattivi e intuitivi, che rispondono ad altrettante domande fondanti sulla nostra lingua: Come è nata la lingua italiana? Chi ha stabilito le regole dell'italiano? Come è circolato l'italiano scritto? Come si è diffuso l'italiano parlato? Come suona l'italiano di chi non sa l'italiano? Quali lingue si parlano in Italia? Come si è diffusa la lingua italiana nel mondo? I reperti scelti vanno dagli autografi di Dante e Petrarca al memoriale scritto di proprio pugno nel Cinquecento da una donna accusata di stregoneria; dalla versione in alta definizione della prima edizione del Vocabolario della Crusca fino a Nel blu, dipinto di blu di Modugno e Migliacci o a una tavola di Zerocalcare.
    "La sfida del Multi - spiega Giuseppe Antonelli, docente di Storia della lingua italiana all'università di Pavia e coordinatore scientifico del museo - è quella di raccontare la lingua italiana e la sua storia in un modo che possa coinvolgere e appassionare un pubblico ampio e variegato: dai giovani delle nostre scuole a tutte le persone che nel mondo amano la nostra lingua e ne sono incuriosite. Una lunga riflessione sulla resa museale di un patrimonio immateriale come la lingua e sulle tecniche museografiche digitali ha dato come risultato un multiforme racconto per immagini: agile e divertente, pensato anche per chi ormai non è più abituato a leggere molto. Sei percorsi pieni di sorprese, in cui ogni visita potrà essere diversa dall'altra: ogni volta un'esperienza ravvivata da video, da spezzoni di film e canzoni, da giochi e quiz interattivi. E, a seconda delle competenze, una fruizione a più livelli grazie alle schede di approfondimento, agli articoli sempre rinnovati e a un'aggiornatissima bibliografia scientifica". La realizzazione del museo è stata affidata allo studio milanese Dotdotdot.
    L'idea di un grande museo della lingua italiana è nata vent'anni fa, con la mostra Dove il sì suona. Gli italiani e la loro lingua, organizzata dalla Società Dante Alighieri con la curatela di Luca Serianni e ospitata agli uffizi nel 2003-2004, e continua con il Mundi - Museo nazionale dell'italiano - finanziato dal ministero della Cultura e affidato a un gruppo di lavoro che può contare su rappresentanti delle massime istituzioni che si occupano di lingua italiana: l'Accademia dei Lincei, l'Accademia della Crusca, la Dante Alighieri, l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, l'Associazione per la storia della lingua italiana. Le prime due sale del Mundi sono state inaugurate a Firenze, nel complesso di Santa Maria Novella, il 6 luglio 2022, poco prima della tragica scomparsa di Luca Serianni, coordinatore nazionale dell'iniziativa. L'intento è arrivare ad aprire al pubblico l'intero museo entro la primavera del 2024.
   

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