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Il prete con il mitra nel comodino, una storia di Resistenza

Il prete con il mitra nel comodino, una storia di Resistenza

Esce 'La Tonaca e il Fucile' di Franco Giannantoni

MILANO, 08 ottobre 2022, 17:44

Redazione ANSA

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Il prete con il mitra nel comodino, una storia di Resistenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il prete con il mitra nel comodino,  una storia di Resistenza - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il prete con il mitra nel comodino, una storia di Resistenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO - "Ho sempre avuto almeno un mitra nella mia camera e lo sapevo usare: in caso di estrema necessità non avrei esitato, ma non ce ne fu mai bisogno": parole di un sacerdote, monsignor Ubaldo Valentini, insegnante nel seminario Arcivescovile di Venegono Inferiore (Varese) nei tragici anni 1943-1945. La testimonianza del sacerdote che aiutò materialmente le azioni dei partigiani anche trasportando armi e documenti, è parte della straordinaria documentazione raccolta da Franco Giannantoni, giornalista e storico del ventennio fascista, nel volume "La Tonaca e il fucile. Ribelli per amore e senza odio".
    Lo studio, (pp 600, 25 euro), diviso in due volumetti, uno dei quali interamente dedicato a rari documenti e foto, è pubblicato dalle Edizioni Amici della Resistenza e apre una pagina interessante e poco nota sul contributo che il basso clero dette alla lotta per la Liberazione e alla formazione di una rete di protezione nei confronti di ebrei, militari fuggiaschi, perseguitati e antifascisti.
    "La motivazione ideale che ci faceva fare tutto ciò - racconta nella sua testimonianza, risalente al 1983, don Valentini - era evidente: è stata una scelta giusta allora la nostra, nonostante fosse quella della violenza, perché fatta meditatamente, con il pieno consenso delle autorità superiori.
    Per noi era un tipo di educazione alla libertà e produsse atti di notevole coraggio". La Resistenza del basso clero lombardo, ben nota a accettata dal cardinale Schuster, si manifestò in svariati modi: con l'insegnamento e la testimonianza, con il soccorso materiale ma anche con vere e proprie azioni, compresa la organizzazione e la guida di spedizioni per fare espatriare in Svizzera i ricercati e gli ebrei. Alcuni sacerdoti furono anche arrestati e torturati dai nazifascisti. Le loro storie sono state ritrovate da Giannantoni nell'ambito di un vasto affresco che da decenni sta realizzando su vari aspetti della storia del fascismo, sul neofascismo e sullo stragismo. 

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