"Il libro è un bene essenziale e da
librai raccogliamo l'onere e l'onore del ruolo che il governo ci
ha riconosciuto anche in questa nuova fase della pandemia". Lo
dice Edoardo Scioscia, amministratore e socio fondatore del
Gruppo Libraccio che lo scorso 14 aprile è stata la prima catena
di librerie a riaprire in Italia dopo il lockdown per la
pandemia da Covid-19.
"Le nostre librerie sono un presidio culturale e sociale per
le comunità che ci ospitano. Poter rimanere e svolgere il nostro
mestiere è un importante riconoscimento della capacità messa in
campo sin dal primo minuto in termini di gestione dell'emergenza
e capacità di rispondere alle nuove esigenze di presidio sui
temi della sicurezza degli ambienti e delle pratiche quotidiane
di contatto con il pubblico. Tutto questo senza dimenticare il
nostro ruolo di amplificatori della cultura che ogni giorno
dialogano con lettori, curiosi, studenti e famiglie" spiega
l'amministratore e socio fondatore del Gruppo Libraccio che oggi
conta 50 librerie, le ultime due aperte proprio nell'ultimo
anno. In particolare 27 sono le librerie che hanno sede nelle
regioni dichiarate ad alto rischio.
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