GUY CHIAPPAVENTI 'LA SCOMPARSA DEL
CALCIATORE MILITANTE' (MILIEU EDIZIONI, pp.143, euro 16,00)
"Molti fanno il calciatore per la Bmw e la fica. Forse per me
l'unica possibilità di incidere è fare il rompicoglioni, ad
esempio non parlare del calcio in senso consumistico". M. M. è
un calciatore e un militante di Lotta Continua. Gioca in una
squadra guidata da un capitano che ai giornali si dichiara "un
nazionalista e un conservatore". La sua storia, tra cronaca e
romanzo, viene raccontata da Guy Chiappaventi, scrittore e
inviato del Tg La7 in "La scomparsa del calciatore militante".
Allergico alle gerarchie dello spogliatoio, M. M. finisce in
provincia, al Sud, e si scontra con la nuova classe dirigente
della Democrazia Cristiana dopo un'intervista in cui ha detto:
"Il tifoso è uno stronzo. Sfasciano tutto per un errore
dell'arbitro mentre per l'ospedale che fa schifo nessuno scende
in piazza".
Tornato a Roma, diventa il testimone chiave del più grande
scandalo dello sport italiano, il calcio-scommesse: quattro suoi
compagni vengono arrestati, ma forse M. M. non racconta come è
andata per filo e per segno. In campo si rompe due volte e a
ventiquattro anni è costretto a chiudere con il calcio. Così
finisce dentro una storiaccia, la droga. Importa quattro
tonnellate di hashish dal Marocco, la sua pilotina affonda con
il carico, lo fermano, riesce a scappare. Sparisce per sempre.
Il processo è in contumacia: "Forse vive in India. Oppure è
morto", si dice negli ambienti del calcio. Ma invece non è così
lontano.
Ispirato a una storia vera, la vicenda del centrocampista
Maurizio Montesi sparito da trent'anni. "La scomparsa del
calciatore militante" è la non fiction novel sul giocatore più
scomodo del calcio italiano.
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