"Lo scorso anno abbiamo notato il
predominio della figura materna, in questa edizione svariati
autori si confrontano con i padri - o nella genealogia maschile
con i nonni - spesso imbarazzanti, mediocri, anaffettivi,
violenti, comunque ingombranti. In generale ricorre la crisi del
maschio: sessantenni privati del loro ruolo sociale,
professionale, familiare, abbandonati dalle mogli, incapaci di
stabilire relazioni con i figli, ma anche cinquantenni che fanno
i conti con gli atti mancati del passato e con le frustrazioni
del presente e quarantenni sedotti dalla violenza, ma nudi
davanti alla propria frivolezza o al proprio fallimento". Lo ha
detto Melania G. Mazzucco - presidente del Comitato direttivo
del Premio Strega che ha scelto la dozzina dei candidati, tra i
74 titoli proposti dagli Amici della Domenica all'edizione 2022
del Premio Strega - dei 12 libri che si disputeranno la
cinquina.
"Le 74 opere di narrativa presentate quest'anno al premio Strega
sono state scritte o completate nei due anni di pandemia,
nell'isolamento forzato e nella solitudine. Una condizione
eccezionale ma comune a tutti. Speriamo anche non ripetibile che
si è riflessa solo indirettamente nella scrittura, ma la ha
comunque segnata" ha spiegato la Mazzucco nella Sala del Tempio
di Adriano, a Roma, dove sono stati annunciati il 31 marzo i
dodici candidati.
E, "nell'insieme sono stati presentati pochi romanzi di
invenzione e di genere. Pochi romanzi storici o della storia fra
l'altro contemporanea o ottocentesca. Solo in due casi ci si è
spinti più lontani nel tempo. Semmai gli scrittori si sono
concentrati sul romanzo biografico o la riscrittura di vite
altrui per lo più di scrittori, Dante, Manzoni, Morante, Del
Giudice. O anche registi come Pasolini, pittori come Segantini".
"I corpi sono fragili, rosi da malattie mortali, il cancro,
l'Alzheimer, perfino Dio ha il morbo di Parkinson, o
anestetizzati dalle droghe. Latita l'eros, l'amore è quasi
assente o postumo, la sessualità si combina solo in pratiche e
combinazioni estreme. Resiste come tendenza residuale la
letteratura locale spesso di impronta meridionalistica, ma il
paesaggio della nostra letteratura è radicalmente cambiato e
riflette l'esodo ormai ventennale di una generazione" sottolinea
la Mazzucco. "Una nuova geografia umana disegnano anche i
personaggi femminili, siano di finzione o di auto finzione.
Donne non convenzionali, estranee agli stereotipi di genere.
Bambine e ragazze anomale e diverse, amiche coraggiose, mogli
divorziate, madri single, madri scriteriate, ossessivamente
dedite ai figli o alla propria felicità, donne non madri per
desiderio di indipendenza, che fanno i conti con la loro
vocazione alla libertà e alla scrittura, e con l'esercizio di
professioni altamente specializzate cui fino a pochi anni fa era
stato loro vietato l'accesso" ha detto la presidente del
Comitato direttivo del Premio.
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