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Gianna Radiconcini, Profili a memoria

La Lepre edizioni

Gianna Radiconcini, Profili a memoria

Da 'staffetta' a giornalista la biografia tra impegno e passione

ROMA, 17 febbraio 2022, 13:02

(di Marzia Apice)

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 GIANNA RADICONCINI, PROFILI A MEMORIA (La Lepre Edizioni, pp.224, 16 euro. A cura di Daniel Pastorino.
    Prefazione di Gad Lerner). "Il 1944 e il 1945 furono anni irripetibili. Nell'Italia liberata non più arresti, torture, sparatorie e bombe: fine dell'incubo. Improvvisamente la gioia della libertà, fino ad allora mai provata. Anni indelebili nella memoria di chi li ha vissuti. Eravamo poveri, malnutriti, ma gai. Eravamo pieni di speranza. Speranza nel futuro. Lo immaginavamo ricco di promesse". Sono pagine che appassionano e a tratti commuovono quelle scritte da Gianna Radiconcini nel suo "Profili a memoria", autobiografia postuma a cura di Daniel Pastorino in libreria dal 18 febbraio con La Lepre Edizioni. C'è la grande storia accanto al presente in questo libro che svela, con emozione e lucidità, il percorso nel mondo di una donna dalla vita straordinaria: staffetta partigiana a diciassette anni, azionista e poi colonna del partito repubblicano, Gianna Radiconcini, classe 1926, scomparsa nel dicembre del 2020, è stata la prima donna giornalista inviata Rai a Bruxelles e a Strasburgo. Una lunga esistenza, vissuta a cavallo degli eventi più importanti dell'ultimo secolo, e fino al nuovo millennio e alla grande ferita della pandemia. Emblematiche appaiono proprio le parole che la giornalista ha riservato al contesto attuale, alla fine del libro, quasi avvertendo un senso di estraneità rispetto al suo "sentire", sempre appassionato e luminoso anche a 94 anni: "anche negli anni più bui della dominazione nazifascista la speranza nel futuro era netta, e ora tale sentimento mi sembra meno evidente di quegli anni oscuri", scrive. Nel suo racconto infatti appare chiara la speranza, un sentimento che l'ha continuamente guidata e che lei ha saputo coltivare accanto a una voglia di futuro prepotente e alla sete di giustizia e di bellezza. A scandire il libro, da cui emergono tanti fatti storici, ci sono i sogni di una ragazzina coraggiosa, che non ha avuto paura di contrapporsi al regime fascista, c'è il ribrezzo per la violenza, così come le delusioni e le riflessioni di una donna per la quale la passione civile e l'impegno politico sono stati sempre irrinunciabili. E ancora, c'è lo sguardo acuto di una giornalista capace ed empatica accanto alle battaglie per la parità tra uomini e donne e al desiderio ardente di un'Europa unita, forte e vicina ai cittadini. Dalle sue parole si delineano anche i ritratti di chi l'ha accompagnata negli anni più ferventi, da Ferruccio Parri a Ugo La Malfa, da Gaetano Borruso a Oronzo Reale, fino ad Altiero Spinelli, con cui lei collaborò a lungo. Non mancano le donne, centrali nella sua vita, da Marcella Ferrari a Laura Lombardo Radice, a Marisa Musu, dirigenti delle staffette partigiane, fino a Ursula Hirschmann, la moglie di Altiero Spinelli. "Una vita giusta, quella di Gianna Radiconcini. La vita di chi ha saputo rendere feconde di giustizia anche le avversità traversate", scrive Gad Lerner nella prefazione al libro, e la descrive come una "donna ribelle, indomita, autoironica, femminista quando ancora la parola non era di uso comune". Piena di ideali e di passione, non sorprende scoprire leggendo le sue memorie quanto l'incapacità dell'attuale classe dirigente di pensare al bene comune e la frettolosa superficialità dei nostri tempi la ferissero: "La politica era uno scontro duro di idee e di ambizioni. Di nobili ambizioni. Quelle donne e quegli uomini avevano anteposto le loro idee a qualsiasi altra cosa, pronti a pagarne il prezzo, che durante il fascismo significava carcere o confino", scrive, "Mi capita spesso ora di paragonare quell'epoca alla politica odierna: mi sembra di essere precipitata dalla polis di Atene al 'bar dello sport' di un quartiere degradato".
   

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