(di Bianca Maria Manfredi)
ALBERTO MATTIOLI - 'UN ITALIANO A
PARIGI. STORIA DI UN AMORE' (GARZANTI PP 144 E. 16,00)
Un italiano a Parigi può fare tante cose, anche innamorarsi
della città. Ed è quello che ha fatto Alberto Mattioli appena
arrivato per la prima volta, ancora bambino. Da allora ha
continuato a frequentarla, attraversarla, amarla fino a
prenderci casa e a decidere, lui giornalista e scrittore (oltre
che melomane e amante dei gatti a cui ha dedicato altri volumi)
di dedicarle un libro dal titolo illuminante 'Un italiano a
Parigi. Storia di un amore' edito da Garzanti (pp 144, 16
euro). Non una guida di Parigi, ma una guida all'amore per
Parigi, una città che "ne contiene molte altre, una Matrioska
dove ogni luogo ne cela un altro". Come il Palais Royale, negli
anni residenza del cardinale Richelieu, casa degli Orléans, sede
di caffè, locali e anche di Colette fino alla sua morte nel
1938, quando fu sepolta al Père Lachaise. Anche del più
celebre cimitero di Parigi, Mattioli racconta alcune storie
proponendo però anche altre mete meno battute dai turisti come
il Cimitière des chiens di Asnières-sur-Seine, nella banlieu, un
luogo dedicato non solo ai cani ma a tutti gli animali (inclusi
scimmie, cavalli e persino la gallina Cocotte) famosi o meno :
da Rintintin al gatto di Sacha Guitry. Dai percorsi di
Maigret, ai ristoranti dove trovare la cucina bourgeoise
Mattioli fa respirare l'aria di Parigi e sentire anche i suoi
suoni. Un appassionato di opera come lui non poteva infondo
rinunciare a parlare della musica di cui Parigi è protagonista:
Traviata di Verdi, Bohème di Puccini . O della musica con cui è
identificata come quella di Offenbach. E' una Parigi che
attraversa i secoli, che cambia per restare in fondo sempre se
stessa. "Parigi non è Londra o New York, è internazionale ma
non globale. Più che una delle capitali del mondo, resta la
capitale della Francia, anzi dello spirito francese".
D'altronde, assicura, "ci sarà sempre una Parigi diversa da
scoprire. E misteriosamente, miracolosamente, incredibilmente,
sarà sempre Parigi" provare per credere-
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