UGO CORNIA, 'LA VITA IN ORDINE
ALFABETICO' (La nave di Teseo, pp. 224, 17 euro).
E' un dizionario esistenziale il nuovo romanzo di Ugo Cornia,
'La vita in ordine alfabetico', edito da La nave di Teseo. Lo
scrittore modenese cerca infatti di mettere l'ordine necessario
per non perdere le cose veramente importanti del proprio
passato, in un 'amarcord' fatto di emozioni, dialoghi,
sensazioni, in una parola sola momenti, iscritti nella memoria.
Ed ecco che l'autore, professore di filosofia in una scuola
superiore della sua Modena, compila le voci, dandosi alla fine
come unica sequenza condivisa e codificata quella della
successione alfabetica; il resto lo lascia allo scorrere di un
flusso autobiografico che procede tramite l'io narrante. La
carta diventa una sorta di pellicola fotografica. Le voci del
suo compendio di una vita sono molteplici e varie, si passa da
"blatte tedesche" a "birra", "fughe dai carabinieri", "luce",
"lupi", "noi", "stirare", fino a "zecche". E' lo stesso Cornia a
spiegare le ragioni casuali del suo ordine nel caos del vissuto:
"Era l'elenco delle prime cose che mi venivano in mente. È
incredibile quanta roba ci stia in una vita (questo concetto
'vita' per fortuna è un concetto quanto più vago possibile,
anzi, non è neanche un concetto, ma è questa cosa che ci capita
a tutti noi viventi)". Il tutto viene immerso nel divertito
fatalismo degli emiliani, che con una battuta in dialetto si
oppongono all'ineluttabile dell'esistenza, e si compone di tanti
e divertenti aneddoti. Nel romanzo emerge quindi con tutta la
sua forza una provincia dai tratti mitici, sospesa abilmente fra
tradizione, quotidiano e futuro, con una innata ironia, unico
modo per sopravvivere nella complessità che si accumula vivendo.
E la contemporaneità avanza fin dalle prime pagine quando si
parla della pandemia di Covid, elemento ricorrente nell'opera.
Non è un caso che lo scrittore finisca per dedicare ben cinque
voci del suo dizionario esistenziale al virus che ha cambiato le
nostre vite. Cornia continua così la sua lunga e fortunata
carriera di romanziere iniziata nel 1999 con 'Sulla felicità a
oltranza', sempre con quel tratto distintivo del magmatico
raccontare senza soste come se non ci fosse mai la fine, e
quindi in questo caso la lettera 'z' dove annotare l'ultima
voce.
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