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Silvia Annicchiarico, racconto 60 anni di notti folli

Silvia Annicchiarico, racconto 60 anni di notti folli

'Ma la notte..si', in libro retroscena show e storia italiana

MILANO, 21 gennaio 2021, 13:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Marisa Alagia) Si descrive così e senza sconti: bruttina, anzi chiattona, una che neppure in mise nera e trasparente se la filava qualcuno, anzi a 14 anni poteva fare la modella per cappotti conformati. E quindi incapace di suscitare invidie e gelosie, ma talmente travolgente, monella, loquace, da conquistarsi le simpatie di tutti gli artisti con cui ha lavorato fino a restare sulle scena da decenni, incrociando la sua biografia personale e professionale, non solo con quella di tanti nomi più noti, ma pure con qualche retroscena di 60 anni di vita italiana. Silvia Annicchiarico, 73 anni, cantante, attrice, conduttrice radiofonica, protagonista, in prima persona, di 'Ma la notte..si' (Sagoma, 240 pagine, 18 euro), scritto con la giornalista della Gazzetta dello Sport, Gabriella Mancini e in uscita il 28 gennaio, di aneddoti da raccontare ne avrebbe parecchi. "Quando ha saputo che stavo per pubblicarlo, Maurino Di Francesco - racconta riferendosi all'attore e cabarettista degli anni '80-'90 - mi ha detto: 'dovresti intitolarlo 'Milano, trema". "E ha ragione - continua sorridendo - potrei farne tremare tanti, non solo a Milano, ma molte cose ho preferito tenerle per me'. Il titolo invece ricorda il ritornello che cantava nella trasmissione cult, 'Quelli della notte', di Renzo Arbore, autore della prefazione. Era la metà degli anni '80, ma Silvia viveva di spettacolo da una ventina: corista per Nora Orlandi, Mina e Celentano, figurante nella serie I promessi sposi, sketch con Enzo Jannacci e Cochi e Renato, i film (con Pozzetto e Verdone fino al premiato Pap'occhio). Anni effervescenti, goliardici, quando tra gli tra artisti ('erano pochi quelli che se la tiravano davvero') si intrecciavano pure rapporti di amicizia, ci si frequentava anche dopo lo spettacolo. E poteva accadere di essere invitati, anno 1972, sul suo yacht da un 'signore bassino, sorridente, camicia sbottonata, cashemerino blu sulle spalle', ed era Silvio Berlusconi. O ritrovarsi a mangiare un risotto a casa di Bettino Craxi, 'invisibile' nella stanza di albergo con Dori Ghezzi che riceveva una delle prime inaspettate visite di De Andrè, o condividere,perchè in tournée, il viaggio di nozze di Johnny Dorelli assillato dalla gelosissima neo moglie Catherine Spaak.
    "Mi ritengo davvero fortunata per tutto quello che ho avuto, l'infanzia felice, poi una vita spensierata, in un periodo di vivacità incredibile - dice adesso - Spero di andare avanti, di stare bene in salute, affidandomi, come ho sempre fatto, alle mie doti di simpatia, loquacità, e anche umiltà, qualità che magari tengono in rosso il conto in banca, ma non hanno controindicazioni". "Ho incontrato per una intervista Silvia alcuni anni fa, mi raccontò di aver conosciuto Gianni Rivera e tanti altri personaggi che per me erano dei miti - racconta Gabriella Mancini - Quando arrivò a dirmi che era riuscita a vedere da vicino pure i Beatles capii che erano ricordi che andavano raccontati: ci abbiamo messo un po' di tempo perchè non è facile starle dietro con i suoi orari notturni, il lockdown ci ha aiutato parecchio". "Mi è sempre piaciuto vivere di notte e continuo ancora adesso - dice Silvia - Non mi pesa, tanto sono una zitellona, e di giorno posso dormire". Dai microfoni di Rtl 102,5 con 'Ma la notte no',; dalle 3 all'alba, tiene compagnia ai nottambuli, come lei per lavoro e inclinazione "Questo ultimo anno è stato molto difficile per tutti, ci arrivano telefonate dalle infermiere che fanno i turni di notte negli ospedali, vecchietti soli casa - racconta - Alle volte mi sembra di essere una crocerossina, ma quel che conta è riuscire a portare un pò di sollievo e buonumore".
   

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