Un diario ritrovato, rimasto a lungo
sepolto, ha spinto i cugini ormai settantenni Claudio Bondì e
Stefano Piperno, nati nel 1944 a distanza di un mese, ad andare
indietro nel tempo. A scavare tra i silenzi e le reticenze di
chi aveva vissuto quei terribili sei lunghi anni che vanno dai
primi decreti antiebraici all'occupazione nazista. Un viaggio
nella memoria che ha portato a una fitta corrispondenza tra i
due cugini e al libro 'Perché ci siamo salvati' (euro 17,00)
pubblicato da Marsilio con la postfazione dello scrittore
Premio Strega Alessandro Piperno, figlio di Stefano.
Bondì, che è stato aiuto regista di Roberto Rossellini, e
Piperno, consulente di marketing nell'industria tessile,
ripercorrono in 192 pagine la storia di due famiglie della
borghesia ebraica romana scampate alla più grande tragedia del
secolo. "Se da un lato non c'è parola che io abbia scritto
nell'ultimo trentennio che non sia implicata, anche solo di
sbieco, con il mondo irrimediabilmente perduto evocato in questo
epistolario; dall'altro, a valutarle in retrospettiva, non ce
n'è una, delle mie parole, che sia stata capace di sfiorare il
garbo, l'indulgenza, la tenerezza di cui hanno dato prova questi
due attempati corrispondenti… nelle pieghe delle e-mail di
Stefano e Claudio mi è sembrato di ravvisare una cauta
interlocuzione nei confronti degli spettri dei loro genitori che
fa il paio con i dubbi espressi fin troppo sfacciatamente dal
protagonista del mio primo controverso romanzo" afferma nella
postfazione Alessandro Piperno facendo riferimento a
'Inseparabili'.
In pieno conflitto mondiale due giovani coppie di ebrei poco
più che ventenni, col consenso dei genitori, decidono di
sposarsi e mettere al mondo dei figli. Incoscienza? Sprezzo del
pericolo? O un'incondizionata fiducia nel futuro?
Nelle lettere dei due cugini riemergono l'infanzia serena con
l'educazione ai principi della religione ebraica, i riti
familiari incarnati nelle figure dei nonni, l'apprendistato alla
vita dei genitori negli anni Trenta, ragazzi inconsapevoli che
si ritrovarono esposti al pericolo quando tutto precipitò e
l'unico scopo divenne sopravvivere.
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