"Non credo che ci sarà una sorta
di rinascita, nel senso evangelico del termine, un cambiamento
radicale, né a livello individuale né sociale. Nemmeno torneremo
a essere esattamente ciò che eravamo. Alla fine avremo maturato
una sensibilità maggiore nei confronti della collettività, del
prossimo. Invece immagino che cambierà in modo più accentuato il
nostro atteggiamento verso la politica, verso chi ci governa".
E' il parere dello scrittore Claudio Magris, riferito alle
conseguenze della pandemia, in un'intervista a Il Piccolo.
"La politica, il governo nazionale e i governi locali, in
questi giorni si stanno impegnando sul serio - prosegue - Al di
là delle opinioni politiche di ciascuno, e le mie sono note, si
vede che stanno sgobbando ed è una cosa alla quale non siamo
molto abituati". "In questi giorni la politica non ci appare più
tanto astratta. I governi lavorano fianco a fianco con chi è in
prima linea, come i sanitari". E "questo avrà un po' cambiato la
percezione che abbiamo dello stare insieme".
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