di Marzia Apice
LUCA POLDELMENGO, VALERIO E LA
SCOMPARSA DEL PROFESSOR BOATIGRE (Gallucci, pp. 96, 9.90 Euro.
Disegni di Manola Caprini). Cani, gatti, tartarughe e topolini
che spariscono misteriosamente; un'onda gravitazionale che
investe la Terra; un famoso biologo documentarista che viene
rapito in circostanze poco chiare. A questo si aggiunge un
cannocchiale dai poteri strabilianti, che grazie alla curiosità
e al coraggio di due bambini particolarmente svegli, sarà di
grande aiuto per risolvere ogni mistero. Sono alcuni degli
ingredienti che animano "Valerio e la scomparsa del professor
Boatigre", piccolo e accattivante romanzo scritto da Luca
Poldelmengo, scrittore e sceneggiatore appassionato di storie
nere, qui al suo esordio nella letteratura per ragazzi. In
questo giallo per giovani lettori, arricchito dai disegni di
Manola Caprini, l'autore ha avuto un aiuto speciale, quello di
suo figlio Valerio, che ha contribuito attivamente alla
scrittura.
"È cambiata la genesi in questo lavoro: ho ascoltato le
richieste pressanti di mio figlio Valerio, che all'epoca
frequentava la quarta elementare, e che mi chiedeva perché non
potesse mai leggere una delle storie scritte da me. Allora gli
ho proposto di scriverla insieme e lui ha ideato il plot dando
libero sfogo alla sua immaginazione", spiega Poldelmengo in
un'intervista all'ANSA. Un esperimento a quattro mani riuscito,
con un romanzo che permette ai ragazzi una facile
identificazione con il personaggio principale, Valerio appunto,
un bambino che "non ama il calcio ma preferisce gli animali,
proprio come mio figlio".
In questo giallo l'avventura si fonde alla fantascienza e a un
pizzico di magia, ma senza dimenticare la riflessione sui temi
più seri: "come adulto ci ho messo il riferimento a noi
genitori, che spesso siamo preoccupati degli effetti della
tecnologia sui nostri figli e non ci rendiamo conto dei nostri
comportamenti". Come la mamma di Valerio, che nel libro molte
volte è distratta e non ascolta il figlio perché intenta a
leggere i messaggi sul suo smartphone: "spesso dimentichiamo che
i nostri figli ci guardano, anche rispetto alle rimostranze che
noi stessi facciamo loro e che siamo i primi a non rispettare",
dice.
Anche la diversità e la non omologazione sono tra le questioni
affrontate dal romanzo: "nel corso della storia il piccolo
Valerio imparerà anche a essere cattivo, perché i bambini a
volte lo sono", prosegue, "un po' si indurirà anche lui, e sarà
un modo per crescere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA