(di Vincenzo Sinapi)
EMILIANO ARRIGO, "IL CORAGGIO TRA LE
MANI" (HISTORICA, PP. 214, EURO 17,00)
Raccontare la storia delle Brigate Rosse dal punto di vista
degli 'invisibili', di quegli uomini della Sezione Speciale
Anticrimine dell'Arma dei Carabinieri, voluta e creata dal
generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e comandata dall'allora
maggiore Mario Mori. Questo lo scopo del libro "Il coraggio tra
le mani" (Historica, pagine 214, euro 17) del giornalista
Emiliano Arrigo. Un libro scritto raccogliendo i ricordi del
catanese Enzo Magrì, nome di battaglia "Nero", uno degli
invisibili senza divisa e senza nome della SSA di Roma.
"In questi anni - spiega Arrigo - molti libri sugli Anni di
Piombo sono stati scritti dai magistrati che lo hanno fatto
raccontando le loro indagini e le loro sentenze, dai giornalisti
con le loro inchieste, dai vertici delle Forze dell'ordine con
le operazioni e gli arresti eseguiti e dai parenti delle vittime
con i loro lutti. Ma anche gli ex terroristi, spietati assassini
diventati in seguito scrittori, giornalisti, curatori di mostre,
lo hanno fatto. E lo hanno fatto raccontando le ragioni vere o
presunte di quella loro lotta allo Stato. Nessuno invece,
finora, aveva mai raccontato quegli anni così difficili per la
nostra Nazione dal punto di vista degli operativi dell'Arma dei
carabinieri. Di coloro che il terrorismo rosso lo combatterono e
lo sconfissero stando in prima fila".
"Quello che facemmo - dice Enzo Magrì all'ANSA - lo facemmo
con passione e dedizione al servizio, sempre nel rispetto della
legalità per garantire la libertà di cittadini e istituzioni. E
questo libro prova a colmare una lacuna, a riparare ad una
ingiustizia, dando voce e visibilità a chi allora si è 'sporcato
le mani' con una vita di sacrifici e fatica, vivendo 'in
clandestinità' proprio come i brigatisti".
Nel libro nessun segreto di Stato viene rivelato, ma la
storia di quegli anni viene raccontata da chi stava dall'altra
parte della barricata. Un racconto fatto di pedinamenti, lunghe
attese, paure, indagini e arresti. E poi, una storia nella
storia. Quella degli operativi e quella dell'incontro tra Nero e
l'autore del libro e del loro rapporto che si fa sempre più
stretto man mano che la narrazione mette a nudo le motivazioni
più profonde, più intime e vere di quel manipolo di uomini
invisibili che, scrive Arrigo, "salvarono l'Italia dal baratro".
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