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60 anni della Carosello Records, da Gaber a Vasco

60 anni della Carosello Records, da Gaber a Vasco

Libro Pucci e Laffranchi, 60 canzoni che leggono il loro tempo

MILANO, 22 novembre 2019, 15:08

Redazione ANSA

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(di Gioia Giudici) CAROSELLO RECORDS 60x60 - VALORE ALLA MUSICA (CAROSELLO, PP 235, EURO 29,90) "Mi ricordo gli uffici della Carosello in pieno centro con la saletta di registrazione interna. Ricordo anche Giuseppe Gramitto Ricci, un signore dal bell'aspetto di altri tempi che probabilmente male sopportava i miei jeans, il capello lungo le scarpe da tennis ma con me, quelle volte che ci siamo incontrati nel suo ufficio presidenziale, è sempre stato gentilissimo". Così Vasco Rossi ricorda gli anni con la Carosello, cui è dedicato il volume "Carosello Records 60x60 Valore alla musica", disponibile in esclusiva su Amazon.
    Attraverso la narrazione dei giornalisti Andrea Laffranchi e Federico Pucci, il volume ripercorre i primi 60 anni dell'etichetta musicale. Era il 1959 quando, nello storico palazzo di Galleria del Corso 4, nel centro di Milano, Giuseppe Gramitto Ricci diede i natali all'etichetta, parte dello storico gruppo editoriale Curci. La nascita della Carosello coincide con un momento di svolta della musica italiana, quello del cantautorato: "Quando a Sanremo esplode 'Nel blu dipinto di blu', anche in Italia - racconta Federico Pucci - arriva un cambiamento culturale e industriale: non ci sono più gli autori da una parte e gli interpreti dall'altra. Quello è l'evento scatenante. Non contavano più solo la scrittura musicale ma anche le incisioni, perché il pubblico voleva sentire "Volare" cantata da Modugno, e non in un'altra interpretazione. Lì si comprende che le edizioni non bastavano più, e di lì a poco Curci (che aveva fatto emergere Modugno come autore) dà vita a Carosello".
    Questi 60 anni sono ripercorsi attraverso le 60 canzoni più rappresentative, da 'Libertango' di Astor Piazzolla a 'L'Italiano' di Toto Cutugno, accompagnate da foto e documenti storici, ma anche da dichiarazioni inedite di artisti come Coez, Tommaso Paradiso e Vasco, che con Carosello esordì al Festival di Sanremo con Vado al massimo e Vita Spericolata. "Ricordo ancora con affetto - scrive ancora il rocker a proposito del fondatore - quella volta che mi telefonò perché era un po' preoccupato. Ci credo! Stavo soggiornando da una decina di giorni, e forse più, al Principe di Savoia, l'albergo milanese di lusso, room service h24. Chiaro che io ci stavo benissimo da 'rockstar', mentre lui pensava al conto che saliva vertiginosamente". Per Vasco, legato alla Carosello dal 1982 al 1987, l'etichetta era un luogo di libertà artistica, la stessa - si legge nel libro - che trovò con il suo teatro-canzone Gaber, arrivato in Galleria del Corso su suggerimento di Mina.
    Ed è forse questa, a ripercorrere la storia a ritroso, la caratteristica più evidente della Carosello: "gli artisti di cui raccontiamo - sottolinea Pucci - sono gli attori del proprio discorso creativo, hanno lo spazio per sviluppare a livello discografico concetti come il Teatro Canzone o il crossover rap-pop, senza seguire necessariamente la strada più facile. Da questo consegue un'altra caratteristica, ovvero la capacità di leggere di volta in volta il proprio tempo: si potrebbe dire di tante case discografiche col senno di poi, ma cogliere momenti di svolta epocale o individuare e promuovere voci che in un modo o nell'altro raccontano una generazione, come Vasco Rossi o Tommaso Paradiso, questo non si può dire di tutti".
   

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