Dodici capitoli in cui si
scandiscono le tappe di un percorso alla riscoperta di sé e dove
l'autrice si rispecchia in Mary Shelley, la scrittrice inglese
che 200 anni fa ha inventato Frankenstein. "Pura Invenzione" il
nuovo libro di Lisa Ginzburg - nipote della scrittrice Natalia -
parla del viaggio dell'autrice nelle pieghe della vita che ha un
punto di approdo: le origini, il proprio sé. Il libro, edito da
Marsilio, sarà presentato domani in anteprima nazionale a Orani
(Nuoro) dove Lisa Ginzburg è ospite della rassegna letteraria
"Quando tutte le donne del mondo", ideata e curata dalla critica
letteraria Bastiana Madau.
Il viaggio, una parola ricorrente per la scrittrice che da
tanti anni vive a Parigi. "Per me è solo una distanza fisica -
dice all'ANSA - Seguo tutti i giorni le sorti del mio Paese dove
vedo un momento di smarrimento politico, che ahimè viene
amplificato stando lontana. Credo che la cultura in Italia ci
salvi, ci sono scrittori che stanno facendo un ottimo lavoro
tutti i giorni. E' la risorsa vera che abbiamo, mai come in
questo momento fare buona cultura è fare buona politica".
Oltre al viaggio l'altro tema caro alla Ginzburg è l'esilio.
Un tema che porta dentro di sé per via della sua identità ebrea,
che affronta nel precedente libro "Buongiorno mezzanotte, torno
a casa". Di questi argomenti la scrittrice romana parlerà a
Orani con Rosanna Morace, in un dialogo intervallato da reading
e musiche. Per Lisa Ginzburg il nome che porta le ha lasciato in
dote "il dovere di emanciparsi dal quel nome e diventare me
stessa".
Riguardo al libro spiega che "è un racconto dedicato a Mary
Shelley, una scrittrice coraggiosa e libera, a cui mi legano
alcune coincidenze bibliografiche come quella di essere figlia
di un noto studioso e di una femminista. Un viaggio all'indietro
sulla genesi della scrittura, ma pur essendo un libro dove si
viaggia molto alla fine si arriva a un punto fermo che siamo noi
stessi".
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