Arriva in libreria il 17 aprile 'Le
consapevolezze ultime' (pp. 137, euro 15), il nuovo romanzo di
Aldo Busi, pubblicato da Einaudi Stile Libero Big. A 70 anni,
compiuti il 25 febbraio, lo scrittore sembra voler chiudere con
questo libro quel cerchio aperto con 'Seminario della gioventù'
nel 1984. Ritroviamo l'inossidabile Barbino e siamo dentro a un
mondo in cui il patto sociale è stabilito da chi ha potere e
denaro sufficienti per calpestarlo. Lo scenario è una cena
mondana dove Busi è l'invitato eccellente, quell'"uomo che pur
di scrivere si è ridotto a vivere" come dice lui stesso.
Esilarante quanto amara, la cena, con commensali impuniti per
statuto, è il trionfo dell'ipocrisia che si vorrebbe nascondere,
di una realtà sospesa fra una implacabile sete di giustizia e la
comica malinconia per una giovinezza che non si decide a
terminare.
"Ma una voce è una voce e uno sguardo è uno sguardo e un
ascolto è un ascolto ovunque, e non esistono deserti, esistono
habitat nascosti alle brame umane o in divenire che non sono
meno vivi solo perché non li abiti tu o non farai più in tempo a
viverci, questa è la realtà e questa è anche la mia
consapevolezza ultima, di altre non saprò che farmene" come dice
lo scrittore nel brano riportato nel risvolto di copertina.
Busi ci racconta le tragedie di un mondo in cui si è perso
anche l'ultimo barlume di compostezza etica, una società
popolata da uomini e donne arroganti, dove si comunica a
occhiate o facendo l'occhiolino e la lingua è
corrotta non meno dei costumi. Dove tutto contribuisce
ad alimentare lo stolto chiacchiericcio che
copre - anzi permette di non ascoltare - persino
una drammatica richiesta d'aiuto lanciata dal
cuore del Mediterraneo.
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