Imparare a volare. O imparare a
tornare a volare. Un italiano su due ha quantomeno perplessità
sul volo ed una parte consistente ha proprio paura di prendere
l'aereo. Vania Colasanti, giornalista, scrittrice e autrice tv,
deve questa sua fobia, ora superata, ad un traumatico
atterraggio di emergenza. Il suo libro ("Grazie al cielo",
Sonzogno, 15 euro), in uscita il 22 febbraio e scritto con il
neurologo e divulgatore scientifico Rosario Sorrentino che l'ha
guidata nel "riprendere il volo", non è destinato solo a chi ha
paura dell'aereo. Il libro è un affascinante percorso
scientifico nei misteri della materia grigia e dei principali
meccanismi che scatenano l'ansia. Qui i passeggeri non sono solo
i reduci del variegato "pianeta panico", che non riuscivano ad
attraversare gallerie, autostrade, luoghi affollati, ma anche
temerari professionisti che guardano il cielo da un'angolazione
privilegiata: astronauti, piloti, ingegneri che svelano le
meraviglie del volo anche da un punto di vista tecnico.
Non mancano camei di personaggi celebri: Samantha Cristoforetti,
Franca Leosini, Maurizio Mannoni, Gigi Proietti, Renato Zero.
Allo stesso tempo guida, inchiesta e testimonianza diretta,
questo libro è un invito a trovare il coraggio di chiedere
aiuto. Per la Doxa il 53,3% della popolazione, spesso bloccata
dall'angoscia, si priva della meraviglia di viaggiare e di
visitare luoghi lontani. Vania Colasanti le aveva provate
proprio tutte: psicoterapie varie, metodi alternativi eppure
nulla era riuscito a sbloccarla. Ma cosa spinge il cervello in
tilt, preda della fobia? "Mai aver paura di confessare la
propria paura. Anche quella più semplice, la più banale. Perché
è allora che la paura ti può vincere, può farti preda. Ti spinge
in un angolo, ti spezza le gambe, annienta i pensieri e le
azioni. Può trasformare quella che è una normale ansia, quella
che è una sana e salvifica paura, in fobia, in malattia", scrive
nella prefazione Rosario Sorrentino.
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