La cioccolata è una delle
piacevolezze che arriva da lontano e la storia del suo successo
'transita' anche da Firenze, la città che grazie alla dinastia
Medici sin dall'inizio del XVII secolo ne ha sperimentato i
pregi. E' tutto nel libro "Firenze e la cioccolata - Storia,
cultura e piacere. Dai Medici al Duemila" (ed. Pontecorboli,
Firenze 2017, 80 pagine, 8,80 euro) del giornalista Marco Ferri
presentato a Firenze alla "Fiera artigianale del cioccolato". Il
libro ricostruisce le fasi salienti della storia della
cioccolata che corrono parallele a quella della città del fiore,
ovvero dalle sue origini e dalla prima conoscenza sperimentata
dai viaggiatori fiorentini, fino ai giorni nostri. Si tratta di
una sorta di viaggio storico e sensoriale. In un solo anno, il
1728, a Firenze la cioccolata fu al centro di un'accesa polemica
che portò alla pubblicazione addirittura di quattro testi, tre
favorevoli e uno contrario. E fu una vera caccia quella per
scoprire la misteriosa ricetta della cioccolata di Francesco
Redi che per primo sperimentò l'unione tra l'aroma del cacao e
il profumo del gelsomino, riuscendo a far perdere la testa a
Granduchi e Gran Principi. Nel libro di Ferri, autore di testi e
saggi scientifici, curatore di mostre e per cinque anni
responsabile della comunicazione della Galleria degli Uffizi e
del Polo Museale Fiorentino, sono indicati anche i luoghi dove,
attraverso i secoli, a Firenze ci si deliziava con la
cioccolata, così come è testimoniato il successo che ottenne
nell'Ottocento, quando la "squisita gentilezza" divenne assai
popolare. Nel corso della storia, ricorda Ferri, la cioccolata
ha anche avuto la funzione di "aggregatore di culture diverse",
grazie alla sua dolcezza. I capitoli finali sono dedicati al
ricordo dei riferimenti alla cioccolata che a Firenze si possono
trovare nell'arte e in biblioteca, come dire che un tassello
della cultura a Firenze è rappresentato anche dal "cibo degli
dei".
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