Antonio Gramsci morì 80 anni fa e
nacque in Sardegna il 22 gennaio 1891. Oggi a Cagliari in
Consiglio regionale il primo appuntamento dell'Anno Gramsciano
dell'intellettuale che, assieme a Dante, è l'autore italiano più
letto al mondo. "E' necessario un maggiore impulso alle nostre
scuole e università per un impegno nello studio e nella ricerca
del pensiero di Gramsci", ha detto in Aula il presidente del
Consiglio Gianfranco Ganau, in apertura del convegno "Antonio
Gramsci nell'80/o della morte", organizzato da Aldo Accardo e a
cui hanno preso parte il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e
vari intellettuali.
Ganau ha ricordato il "filosofo e pedagogista, storico e
storiografo, giornalista e scrittore impareggiabile, teorico
della lingua e della letteratura, scienziato, politico", ma
anche tutte le locuzioni, oggi di uso comune, provenienti
proprio da Gramsci: "Egemonia, società civile, riforma
intellettuale e morale, intellettuale organico, blocco storico,
nazionalpopolare".
"Gramsci - ha aggiunto Ganau - non può essere ricordato
semplicemente come un marxista, penso invece che si possa
parlare di gramscismo non come deviazione ma come fase nuova del
pensiero". A lui "dobbiamo l'assunzione della questione
meridionale come questione nazionale". Quanto alla fortuna
internazionale, "è un dato ormai consolidato, tanto che si è
arrivati a parlare di un Gramsci globale, di momento
gramsciano". Un interesse che "dovrebbe farci riflettere sul
perché l'intellettuale è, assieme a Dante, l'autore italiano più
letto al mondo" mentre, nello stesso tempo, "in Italia la
cultura di Gramsci sembra essersi arenata, relegata in uno
spazio marginale".
Infine, un riferimento al monito di Gramsci sul fatto che
"l'indifferenza è abulia, parassitismo e vigliaccheria, non
vita". "Oggi - commenta Ganau - di fronte alle guerre, alla
povertà e al dramma infinito dei migranti quel monito resta un
lucido insegnamento".
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