La storia, l'arte e l'economia della
cultura rom. Temi "scarsamente trattati" ma "fondamentali per
ricostruire un'identità disgregata e in crisi". Lo spiega Bruno
Morelli nel suo nuovo libro 'Athingànos, Zingari - arte e
baratto' (Ed. Anicia) che vuol essere un contributo
all'approfondimento della conoscenza della cultura romanì.
Originario di Avezzano, dove è nato nel 1957, da un'antica
famiglia di Rom abruzzesi, artista e scrittore, Morelli si è
laureato all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila con una tesi su
'Gli zingari nell'arte'. "Sono io stesso un rom, per questo mi
azzardo a mettere alla prova le larghe vedute assai enunciate in
materia sociologica" afferma l'autore.
In 'Athingànos' che fa parte della collana 'Insegnare il 900',
curato da Carlo Felice Casula, preside a Scienze dell'Educazione
Università Roma 3 - Morelli mostra come l'etnia romanì sia
trasversale antropologicamente e culturalmente a molte civiltà
con le quali è venuta in contatto, ha convissuto e interagito
per molti secoli.
Tracce di questi processi sincretici, dice l'autore del
libro, sono rinvenibili tutt'oggi nei rituali, nelle lingue e
nell'arte di molti paesi."'Gente del mondo' il cui cammino -
sottolinea lo scrittore - si insinua tra le pieghe della storia
in senso esteso, a volte con ruoli da protagonista. Affonda le
proprie radici nelle diverse terre traendo linfa dalla medesima
'madre', il mondo, così da preservare se stessa assomigliando a
tutti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA