Nottate spente nel portacenere come
mozziconi di sigaretta, cotte istantanee per muse dark
intraviste tra selve di neon, filastrocche metropolitane,
invettive scagliate all'indirizzo dei più disparati (e
disperati) destinatari: sono alcune delle 'polaroid' poetiche di
"Stelle inutili in questo universo - Versi psichedelici per
cervelli a disagio con il cosmo" (Porto Seguro editore, 12 euro,
128 pagine), prima raccolta di versi del giornalista toscano
Tommaso Galligani. Una tavolozza caleidoscopica di immagini
lisergiche, pensieri anarcoidi e schegge di riflessione con
aneddoti pulp popolati di personaggi ai confini del reale, rime
e ritmi della città-giungla di notte con amori immaginati,
consumati, abbandonati, visioni apocalittiche con intimistici
ritratti di relazioni familiari. La raccolta si propone sia come
grido di protesta levato contro l'imponderabile insensatezza
dell'universo sia come taccuino di stralunati spunti per
affrontare con ironia i piccoli orrori e le mille tragedie della
quotidianità. Tommaso Galligani, classe 1979, vive a Firenze
dove collabora con l'Agenzia Ansa. Nel 2013 ha pubblicato il suo
primo romanzo, Ricordami che devo ammazzarti (Galassia Arte). Il
secondo, Sporcizia, stupore e una pioggia di morte, è uscito
alcuni mesi fa per Porto Seguro editore.
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