"La donna ha il diritto di salire sul
patibolo. Essa deve avere ugualmente quello di salire sulla
tribuna". Recita così l'art. 10 della Dichiarazione dei diritti
della donna e della cittadina, scritta nel 1791 con l'intento di
declinare al femminile e integrare la Dichiarazione dei diritti
dell'Uomo e del cittadino, approvato due anni prima. A scriverla
fu Olympe de Gouges, promotrice della parità giuridica tra uomo
e donna durante la Rivoluzione Francese, vissuta come grande
occasione per migliorare la condizione della donna. Oggi la sua
Dichiarazione 'al femminile' si può leggere nel libro "La
Rivoluzione di Olimpia" (Aracne Editrice) di Carlo Corsetti,
studioso e docente di storia e filosofia, che ha scoperto
l'opera di Olympe "alcuni anni fa, nel corso di una laboriosa
ricerca storica sul rapporto tra diritti umani e potere
politico". "Volendo contribuire a far meglio conoscere anche in
Italia questa donna singolare e coraggiosa, ho pensato di
cantarne le gesta in ottava rima, propria di quei poemi
cavallereschi, alla cui etica di difesa della donna Olympe si
richiamava spesso", prosegue. La sua rivoluzione non era né
politica né sociale: era invece una rivoluzione giuridica, che
mirava a dedurre con logicità dalla parità di uomo e donna di
fronte al diritto penale la loro completa parità di fronte al
diritto civile e politico. Una rivoluzione che Olympe cercò di
realizzare e testimoniare con gli scritti e con la vita.
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