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Marco Bocci, l'aspirante cattivo del mio primo romanzo

Marco Bocci, l'aspirante cattivo del mio primo romanzo

Debutto con 'A Tor Bella Monaca non piove mai', ho sempre scritto

ROMA, 05 febbraio 2016, 13:18

di Mauretta Capuano

ANSACheck

La copertina del libro di Marco Bocci - RIPRODUZIONE RISERVATA

La copertina del libro di Marco Bocci - RIPRODUZIONE RISERVATA
La copertina del libro di Marco Bocci - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Palermo oggi', impegnato in un mini tour di presentazioni che lo vedrà, dopo Roma, Milano e Napoli, il 18 febbraio a Poggibonsi, in provincia di Siena.
    "In realtà - racconta l'attore - ho sempre scritto: racconti, storie, fantasie, sceneggiature che tenevo però nel cassetto, magari le facevo vedere ai miei amici. La scrittura è una valvola di sfogo. La creatività, in qualsiasi forma, mi appaga".  Questa volta però "è arrivata una storia in cui volevo mettere tante cose, che si stava trasformando - dice - in romanzo. Tutto è partito da un racconto di mio padre su alcuni inquilini che non gli pagavano l'affitto del suo immobile che intanto accumulava tasse, imposte, contributi. Viveva l'ingiustizia di non essere tutelato verso chi non ti rispetta".
 Nel romanzo, ambientato fra i casermoni di Tor Bella Monaca, nella periferia romana, la famiglia Borri è infatti alle prese con un inquilino moroso e le tante ingiustizie dell'Italia di oggi ma fa di tutto per non soccombere. Mauro, perdutamente innamorato di Samantha, che lo ha lasciato per un dottore, ha sempre cercato di seguire le regole ma tutto è una corsa ad ostacoli. Così, quando i suoi amici decidono di rapinare la mafia cinese, è forte la tentazione di partecipare.
    "Senza avere sogni troppo ambiziosi ma neppure troppo miseri, Mauro ha studiato, si è preparato, ha cercato di ottenere le cose attraverso il merito ma non ha avuto le occasioni giuste, ha trovato tanti ostacoli. Allora ha pensato di essere troppo buono e di dover diventare furbo e cattivo per realizzare qualcosa in Italia" spiega Bocci che abbiamo visto anche nei panni del Walter Bonatti nella miniserie K2 e in quelli del commissario Scialoja in Romanzo criminale- La serie'.
 Da cattivo, Mauro "combina un casino dietro l'altro: perde definitivamente Samantha, illude il padre e la sua famiglia" sottolinea Bocci. Suo fratello Romolo, ex delinquente pentito lo aveva avvertito: "non ci si può improvvisare cattivi". Ma si respira nel libro - dedicato a "tutti gli sfruttati malpagati e frustrati che non smettono mai di lottare" - una grande rabbia.
 Umbro di origine, Bocci ha scelto come scenario Tor Bella Monaca dopo aver portato, anni fa, in quella periferia profonda lo spettacolo 'Padri'. "Non era ancora stato costruito il teatro, recitavamo in una piazza vicino alla Casilina. Era il primo esperimento di quell'iniziativa di portare il teatro in provincia. Adolescenti e ragazzi erano colpiti, per loro era una novità, ascoltavano i nostri monologhi e poi ci urlavano 'deficienti'. Era paradossale, grottesco e mi ha divertito. Ci sono tornato tante volte e per questo libro scrivevo con il computer, in macchina, tra una via e l'altra. L'ho scelta per simpatia ma il romanzo potrebbe essere ambientato ovunque, anche a Bolzano". Bocci usa anche il romanesco "ma - dice - in maniera garbata, per caratterizzare i personaggi, per renderli più reali possibile". Impegnato in questi giorni nelle prove della commedia teatrale 'Modigliani e le sue donne', diretta da Angelo Longoni, che l'8 marzo sarà al 'Quirino' di Roma, Bocci è anche il protagonista della serie di Canale 5 al montaggio 'Solo' con la regia di Michele Alhaique che "parla - dice - di una famiglia calabrese con dinamiche vere e credibili". E, conclude, "ho già in mente tante storie, soprattutto una di provincia, per un nuovo libro".
   

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