Una testimonianza in prima persona
di chi fa cronaca quotidiana scrivendo della malavita
organizzata, di mafia, 'ndrangheta, camorra, mettendo a rischio
la propria vita. Un giornalismo che riscopre il senso alto di
una professione e che apre uno squarcio sulla possibilità di
raccontare una verità scomoda. E' questo il fil-rouge di 'Io non
taccio-L'Italia dell'informazione che dà fastidio', vincitore
della sezione cultura del 'Premio Borsellino 2015', edito da
CentoAutori.
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