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'Centolettori' d'eccezione da Archivio Einaudi

'Centolettori' d'eccezione da Archivio Einaudi

Da Pavese a Bobbio e Calvino, la raccolta esce il 3 febbraio

ROMA, 30 gennaio 2015, 18:03

Mauretta Capuano

ANSACheck

La copertina di Centolettori - RIPRODUZIONE RISERVATA

La copertina di Centolettori - RIPRODUZIONE RISERVATA
La copertina di Centolettori - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) - ROMA, 30 GEN - Italo Calvino che inventa una filastrocca su James Purdy o Franco Lucentini che, per stroncare un libro, scrive una scheda in forma di dialogo teatrale fra l'autore del testo e un suo annoiato lettore. I loro pareri, tratti dalle più belle schede di lettura dell'Archivio Einaudi, sono stati raccolti ora in un libro 'Centolettori' che uscirà per Einaudi il 3 febbraio, a cura di Tommaso Munari, con la prefazione di Ernesto Franco. Tra i lettori d'eccezione, consulenti delle edizioni dello Struzzo dal 1941 al 1991, ci sono Norberto Bobbio che scrive di Friederich Nietzsche, Natalia Ginzburg di Lalla Romano, Franco Fortini di Arnold Hauser, e il mitico Bobi Bazlen di Walter Benjamin. Dai capolavori assoluti alle stroncature più pungenti, è una collezione di scritture critiche in 194 schede scelte da Munari fra le più belle ed estrose. "Il processo del giudizio - spiega nella prefazione il direttore generale editoriale, Ernesto Franco - ha sempre in sé qualcosa di capitale, di decisione grave e, in ambito editoriale, senza appello: si pubblica o non si pubblica. Spesso sono in ballo questioni di notevole peso culturale, politico ed etico. A farsi prendere la mano, simile atmosfera può diffondersi come una nebbia su qualsiasi istante del mestiere, che invece, come tutti i mestieri, è fatto anche di momenti ludici, o più lievi, che servono da contrasto per meglio comprendere quelli più impegnativi e dirimenti". "È il momento - continua Franco - dell'ironia e dell'autoironia, che è al servizio, sempre, della lucidità. Ecco allora Franco Lucentini che, per stroncare un libro insopportabile, mette in scena un dialogo comico fra l'autore del libro e un suo lettore, il quale, alla fine, di fronte allo sproloquiare del primo, tenta di fuggire, pensando di citare per danni l'editore; oppure Italo Calvino che, scrivendo di James Purdy, si diverte a inventare proverbi in rima: 'Se con Purdy non ci perdi/ è imprudente che lo perdi'". Nella raccolta ci sono i "padri fondatori" come Cesare Pavese, Norberto Bobbio e Massimo Mila, gli scrittori "organici" alla casa editrice come Natalia Ginzburg, Elio Vittorini, Italo Calvino, Fruttero e Lucentini, Giorgio Manganelli e i grandi studiosi che frequentavano le famose riunioni del mercoledì, come Ernesto De Martino, Delio Cantimori, Cesare Musatti, Giulio Carlo Argan, Angelo Maria Ripellino, Cesare Segre e tanti altri. Sotto il loro occhio clinico sono passati capolavori della narrativa e della saggistica, ma anche libri di autori poco noti. Giudizi in presa diretta, dove qualche volta si è sbagliato ma questi commenti "a caldo" su Broch, Propp, Eliade, Bataille, Braudel, Duras, Adorno, Benjamin, fino a Mordecai Richler e Mo Yan, restano emozionanti e anche divertenti.

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