La 'toponomastica', una banca dati
preziosissima ma poco conosciuta e frequentata, rischia di
scomparire, portandosi dietro i suoi segreti e la storia del
nostro Paese. Silvio Graziosi, giornalista in pensione, con
'Toponimi e microtoponimi di Castel del Monte' (Edizioni Comune
di Castel del Monte - pgg. 112), si è 'divertito' a darle anima
e volto con una ricerca faticosa e meticolosa, anche se
circoscritta ad una comunque vasta area montana intorno al suo
paese d'origine, Castel del Monte.
Non nuovo a queste esperienze, Silvio Graziosi, già autore di
un dizionario dialettale ''Parole e cose della transumanza" (Ed.
Camera di Commercio dell'Aquila, 2004), in questa sua ricerca è
partito dagli atti dell'Archivio Notarile Distrettuale,
conservati nell'Archivio di Stato dell'Aquila (il cui 'fondo
Catasti' nel Meridione è secondo solo a quello di Napoli),
passando per i Catasti Pre-onciari e onciari, il Catasto (ex
Ute) dell'Aquila, fino ad incrociare i dati raccolti con quelli
rinvenuti presso l'Istituto Geografico Militare (IGM) di
Firenze, la Biblioteca Provinciale dell'Aquila e l'Archivio del
Comune di Castel del Monte. ''Una ricerca lunga e complessa -
spiega lo stesso Graziosi nel libro - in quanto dalla
'italianizzazione' dei nomi - imposta ai topografi agli inizi
del 900 (e che aveva portato ad inevitabili storpiature) - si è
dovuti risalire alla loro origine dialettale , per potere, solo
allora, arrivare ad individuare e/o solo ipotizzare l'originario
significato del toponimo''.
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