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Civil War, arriva il disaster-political-movie firmato Garland

Civil War, arriva il disaster-political-movie firmato Garland

Ambientato in un'America divisa, in guerra e senza acqua

ROMA, 02 aprile 2024, 18:51

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessuna spiegazione, ma solo un'America divisa, in guerra e senza acqua. Si combatte nelle piazze, sulle highway, nei parchi, negli aeroporti e il nemico è un altro americano proprio come te. È Civil War, il disaster-political-movie a firma di Alex Garland in sala dal 18 aprile con 01.
    Ecco i protagonisti e la storia. Il giornalista Joel (Wagner Moura) e la fotografa Lee (Kirsten Dunst) da bravi cronisti hanno deciso che è rimasta una sola storia da raccontare: intervistare un presidente degli Stati Uniti (che somiglia molto a Trump e interpretato da Nick Offerman), ormai da tempo trinceratosi a Washington mentre dilaga una feroce Guerra Civile che ricorda il 6 gennaio di Capitol Hill, ma moltiplicato alla potenza. I due giornalisti partono così per un viaggio verso la capitale, cui si aggregano l'anziano e claudicante reporter Sammy (Stephen McKinley Henderson) e la giovane fotografa Jessie (Cailee Spaeny) che vede in Lee un modello da seguire. Per loro inizia un viaggio on the road tra mille feroci micro-conflitti, centinaia di auto abbandonate, rumorosi elicotteri da guerra, mentre quel che resta del governo ufficiale, che fa capo al presidente, si scontra con le truppe congiunte occidentali di Texas e California.
    A parte il cinismo esasperato di questi giornalisti che preferiscono fotografare la morte di un collega piuttosto che salvarlo, momento cult di Civil War è quello che vede protagonista il grandissimo Jessy Plemons nei panni di un soldato secessionista con le idee molto chiare su chi è americano e chi no. E così quando si trova in servizio a un posto di blocco, con tanto di inquietanti occhiali dalle lenti rosse, è capace di interrogatori estremamente sincopati ed efficaci. Da parte sua solo qualche domanda sulla provenienza e forse sei salvo, ma se ti spacci per americano e i tuoi tratti e il tuo cognome dicono il contrario un colpo di mitra al petto e si chiude la questione.
    Ma cosa c'è davvero dietro quest'opera e quanto racconta l'America di oggi? Nonostante le polemiche suscitate dal film già prima della sua uscita negli States (dove arriverà in sala il 12 aprile) Civil War, a detta del regista, avrebbe potuto essere ambientato pure nella sua Inghilterra o in qualsiasi altra democrazia, perché la vera origine di quest'opera è la "demonizzazione dell'avversario politico, l'assunzione di entrambe le parti di una posizione di presunta superiorità etica che squalifica la parte avversa e impedisce ogni confronto, allargando sempre più le divisioni". E precisa poi Garland: "Ho iniziato a lavorare a questo film intorno al 2018 (all'inizio del mandato di Biden), dopo aver notato che nel mondo non c'era più disobbedienza civile e aver visto negli anni tante diverse proteste su temi pro-Trump, anti-Trump, controllo delle armi, cambiamento climatico e Brexit. Ero insomma sorpreso che, nonostante ci fossero tanti problemi, la gente non stesse davvero marciando per le strade". Al di là dalla presa di distanza da parte di Garland, il clima politico negli Stati Uniti oggi è a dir poco caldo nel bel mezzo dello scontro tra l'attuale presidente Joe Biden e l'ex presidente Donald Trump. Probabilmente Civil War non inciderà affatto sugli esiti di questo confronto, ma sicuramente farà riflettere questo film coraggioso che è anche il più costoso della società di produzione indie A24 (50 milioni di dollari).

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