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Tinto Brass, 90 anni per il maestro dell'eros d'autore

Tinto Brass, 90 anni per il maestro dell'eros d'autore

Una vita tra censure, tribunali e voyeurismo

ROMA, 26 marzo 2023, 18:08

di Francesco Gallo

ANSACheck

Tinto Brass - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tinto Brass - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tinto Brass - RIPRODUZIONE RISERVATA

Chissà come sarebbe stata diversa la vita di Tinto Brass se non fosse nato in Italia, culla del cristianesimo e sede del Vaticano. Ma il maestro dell'erotismo d'autore, 90 anni il 26 marzo, è un combattente nato: "Ho passato quasi più tempo nei tribunali che dietro la macchina da presa - ha detto Tinto - ventisei film su ventisette censurati, tutti tranne La Vacanza del 1971, premio della giuria al Lido".
    Il fatto è che Brass, nato a Milano nel 1933 ma veneziano d'adozione, l'erotismo se l'è potuto permettere per cultura e background.
    Dopo la laurea in giurisprudenza, negli anni '50 va a Parigi dove lavora come archivista alla Cinematheque Française ed è aiuto regista di Alberto Cavalcanti e di Joris Ivens. Al ritorno in Italia la sua formazione si completa nel 1959 come aiuto di Roberto Rossellini sia per India che per Il generale Della Rovere.
    "Sono soddisfatto - ha detto Brass nel febbraio 2016 alla mostra 'Uno sguardo libero' a lui dedicata, una sorta di riconoscimento-risarcimento verso un autore ormai trascurato - che finalmente venga portata a conoscenza di un pubblico vasto la mia attività di regista di cinema. Questa mostra fa vedere il mio modo di guardare la realtà in tutte le sue manifestazioni".
    E, sempre in quell'occasione, il regista - in sedia a rotelle dopo l'ictus che lo ha colpito nel 2010 - ha raccontato come i suoi provini siano stati fatti sempre nel segno della più squisita semplicità: "Ho sempre fatto spogliare le attrici completamente nude facendo recitare loro qualche battuta inventata sul momento. Tutte accettavano e io ero capace di capire subito quello che avrebbero fatto sul set già da come si muovevano durante il provino. Una volta arrivò Aldo Busi vestito da donna, gli ho fatto il provino, perché non sospettavo nulla.
    Poi, quando me ne sono accorto, mi sono messo a ridere e l'ho mandato via". Brass esordisce alla regia nel 1963 con 'Chi lavora è perduto', critica del lavoro alienato e, alla fine degli anni Sessanta, dopo alcuni film sempre dedicati ai temi del lavoro, inizia il periodo londinese, sempre perseguitato dalla censura.
    Nel 1971 al festival di Venezia vince il Premio della Giuria per il film 'La vacanza' con Vanessa Redgrave e Franco Nero'. Questo l'ultimo atto da regista ancora parzialmente ortodosso, prima di quegli anni Ottanta che vedranno la sua svolta 'erotica' che gli permetterà di portare sullo schermo attrici sempre poco vestite, da Serena Grandi a Deborah Caprioglio a Stefania Sandrelli con la quale realizza 'La chiave'. Da lui poi film come Salon Kitty, Caligola, Miranda, Fallo! e, nel 2005, Monamour, ultimo suo lavoro e il primo girato in digitale.
    Pochi sanno che Brass, capace di gestire la sua immagine, sigaro sempre in bocca e battuta pronta con la sua voce rauca, è stato molto amico di Federico Fellini, anche lui amante dell'erotismo, ma più popolare e mai portato oltre certi limiti.
    Nemico storico per le femministe della prima e della seconda ora, il regista ama del corpo femminile il lato b - proprio come il Marchese de Sade e il poeta veneto del 1700 Giorgio Alvise Baffo - a cui tra l'altro ha dedicato un libro di cui va molto fiero. Frase cult del regista, quella che crea un netto distinguo tra erotismo femminile e maschile: "L'uomo - ha detto - si eccita con sequenze esplicite, la donna con sfumature".
    Nel rendergli omaggio per i 90 anni, il Centro Sperimentale di Cinematografia ha acquisito l'archivio personale del regista, che comprende le copie in pellicole dei suoi film e 250 faldoni e scatole tra soggetti, trattamenti, proposte di film, contratti, diari di lavorazione, corrispondenza, rassegne stampa, bozzetti di scenografia, materiali per film non finiti o non realizzati: una miniera di documenti che attraversa sessant'anni di storia del cinema italiano. L'archivio è stato schedato minuziosamente grazie al lavoro di raccolta, riordino e classificazione da parte di Caterina Varzi, avvocata ed ex attrice salernitana, che Brass ha sposato in seconde nozze a 84 anni, nel 2017 (dopo il matrimonio durato cinquant'anni con Carla Cipriani, morta nel 2006). Nel 2019, quando è stato ricoverato per un malore, il regista ha dichiarato: "Nel caso io non sia più in grado di badare a me stesso, Caterina sceglierà per me la cosa giusta. Le consegno la chiave della mia vita, sicuro che la girerà al momento giusto".
   

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