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Quanta poesia nella classe prima E del Rossellini

Valerio Jalongo

Quanta poesia nella classe prima E del Rossellini

In sala L'acqua, l'insegna la sete docu-film di Jalongo

ROMA, 19 novembre 2021, 15:46

di Francesco Gallo

ANSACheck

Locandina de L 'acqua, l 'insegna la sete - RIPRODUZIONE RISERVATA

Locandina de L 	'acqua, l 	'insegna la sete - RIPRODUZIONE RISERVATA
Locandina de L 'acqua, l 'insegna la sete - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Che ne è della scuola? Quanto pesa davvero sul futuro degli studenti? E, infine, quanto quest'ultimi possono alla fine sorprendere rispetto alle cose della vita? Molte di queste domande trovano una risposta ne L'ACQUA, L'INSEGNA LA SETE - STORIA DI CLASSE di Valerio Jalongo, film documentario del tutto alieno, marziano, con una temporalità estesa che affascina e spiazza.
Dentro, la storia di un professore coraggioso che ha filmato la sua classe in un lungo arco di tempo e che a un certo punto confronta quel vissuto con il presente.
Distribuito in sala da Desir il 22, 23 e 24 novembre e realizzato appunto in cinque anni di riprese nel corso di quindici anni, il film racconta la storia di Lopez, professore in pensione, che ha conservato maniacalmente tutto di quella classe (la 1ª E dell'istituto Roberto Rossellini di Roma): ovvero compiti, temi, e soprattutto un video diario girato insieme ai ragazzi quindici anni prima. Qui tornano a vivere le voci di quegli studenti e le loro aspirazioni di allora e in L'ACQUA, L'INSEGNA LA SETE - STORIA DI CLASSE anche ciò che sono diventati oggi. Il professor Lopez infatti si è messo alla ricerca dei suoi alunni, ormai trentenni, portando in dono pezzi del loro passato come, ad esempio, i temi. Rileggendoli insieme, forse la parte più suggestiva del film, riaffiorano confessioni, storie e momenti di scuola.
Lopez scopre poi con rammarico che nessuno dei ragazzi fa il mestiere per il quale la scuola lo aveva preparato, ma che molti di loro alla fine hanno trovato la propria strada per reinventarsi come hanno appunto fatto Yari, Jessica, Lorenzo, Gianluca, Corinna, Alessio.
«Le immagini di questa straordinaria vicenda - racconta il professor Lopez -, insieme ai loro compiti e scritti conservati gelosamente, non potevano rimanere nel cassetto dei ricordi.
Perché la scuola non è vera scuola se non ha porte e finestre aperte alla vita. Così anche quindici anni dopo, quegli anni e quelle immagini sono tornati presenti all'appello, si sono riannodati alla vita. Con fatica, sofferenza e passione, grazie a molti di quei ragazzi della 1ª E ritrovati giovani uomini e donne, alle prese con le sfide del presente e alla tenacia e alla creatività del regista, si è prodotta l'ultima straordinaria metamorfosi narrativa e poetica di quel vecchio progetto didattico, di quella loro e nostra "storia di classe"».
«Facendo questo film - racconta invece il regista Valerio Jalongo - ho capito cose che non mi erano affatto chiare come professore: ho capito che a volte anche gli insegnanti migliori sono coinvolti in promesse che la scuola non riesce a mantenere.
Come Lopez e molti suoi colleghi, promettevamo ai nostri studenti che se si fossero impegnati, se si fossero dimostrati meritevoli avrebbero avuto un lavoro sicuro, certezze, riconoscimenti… non immaginavamo che il mondo stava preparando per loro un futuro completamente diverso. Ma soprattutto, non immaginavamo che quei nostri ragazzi sarebbero stati capaci di sorprenderci, completamente".
Il titolo L'ACQUA, L'INSEGNA LA SETE - STORIA DI CLASSE - coproduzione svizzera-italiana AURA Film, RSI Radiotelevisione svizzera, AMEUROPA International con RAI Cinema - non è altro che quello di una poesia di Emily Dickinson.

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