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Cannes: Samani, i Grimm in Carnia per Piccolo Corpo

Cannes

Cannes: Samani, i Grimm in Carnia per Piccolo Corpo

Alla Semaine giovane coraggiosa al centro di una favola cruda

CANNES, 10 luglio 2021, 16:52

dell'inviata Alessandra Magliaro

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'immagine accecante sulla spiaggia mentre la giovane donna avanza tra le anziane pronta al rito di sangue di far uscire la disgrazia per far entrare la grazia è il plot già potente che proietta lo spettatore in un mondo arcaico, primitivo, misterioso nella Carnia friuliana come fosse la Foresta Nera dei fratelli Grimm. E' Piccolo Corpo, il film di Laura Samani che passa oggi alla Semaine de la critique, una coproduzione Italia-Francia-Slovenia Nefertiti Film con Rai Cinema. Una favola cruda, nera, girata in location raramente viste al cinema e con due eccellenti protagoniste Celeste Cescutti e Ondina Quadri "Nel 2016 - racconta all'ANSA - sono venuta a conoscenza di santuari molto particolari. Luoghi dove si portavano i corpi dei bambini morti per poterli fare resuscitare per un momento e impartire loro il battesimo, una sorta di miracolo che durasse giusto il tempo di un respiro, qualcosa che ha a che fare con la religione ma anche la stregoneria. Ho scoperto che questi santuari nel periodo della Controriforma esistevano lungo tutto l'arco alpino, erano 270, ma la storia non se ne ricorda. Dove abbiamo girato nella Carnia in provincia di Udine al confine con l'Austria, era uno di quelli, un eremo 'santuario del respiro' , Trava, esiste ancora oggi anche se non ha più la stessa funzione di un tempo", spiega. La regista che con il cortometraggio di esordio, dal Centro sperimentale era stata subito selezionata alla Cinefondation di Cannes, la Santa che dorme, prosegue sempre tra le braccia del festival francese il suo percorso internazionale, "orgogliosa e felice per tanta fiducia".
La sua protagonista, la giovane mamma Agata che non si rassegna con la morte del bebè che finisca nel Limbo, intraprende un viaggio tra mille pericoli dal mare alle montagne più impervie, da sola. "Una donna coraggiosa - ci ha detto l'autrice - e molto moderna, una donna che si autodetermina molto contemporanea, poichè oggi dopo oltre 100 anni dall'epoca del film siamo ancora a cercare la stessa autodeterminazione, a sfidare gli altri per contare. Penso che non dobbiamo arrenderci e non parlo solo di donne ma di tutti coloro che sono mal rappresentati e colpiti nella diversità. Il 13 luglio - il giorno del ddl Zan al voto in Senato - è una data importante per tutti noi" . Nel film il personaggio fa conoscenza con Lince (Ondina Quadri), un ruolo 'gender fluid' si direbbe oggi, "una persona - sottolinea la Samani - come tutti siamo al di là dei generi".

   

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