Un regista noto per film d'azione muscolari (Ridley Scott), un'auto decappottabile (non una qualsiasi: una Thunderbird azzurra del 1966), una pistola, la voglia di evasione da un mondo a misura di maschio, gli spazi americani arcinoti (il Grand Canyon di John Ford, per dire), gli stilemi del Buddy Movie, la strada (e quindi l'on the road, altro genere a prevalenza maschile, prima e dopo Easy Rider) ma due indimenticabili eroine trasformate in Bonnie & Clyde (quasi) per caso: 30 anni dopo, la casalinga Thelma (Geena Davis, mai più così smagliante) e la cameriera Louise (Susan Sarandon molto prima dell'Oscar per Dead Man Walking) hanno ancora qualcosa da dire alle loro nipotine del Me Too.
Le due fuggono ma la strada per la libertà è controversa e costellata, diciamolo pure, di stronzi: camionisti libidinosi, stupratori, autostoppisti belli e disonesti (Brad Pitt, folgorante e definitivo esordio da sex symbol). Anche in questo però il film è tutt'altro che scontato: Ridley Scott, anzi la sua sceneggiatrice, Callie Khouri, ribaltano anche lo stereotipo del poliziotto-cacciatore: l'unico maschio che sembra essere sulla loro lunghezza d'onda è un Harvey Keitel in una delle sue migliori interpretazioni. Le avrà capite ma non le salverà.
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