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'Mai insieme a te', corto su cicatrici donne violate

'Mai insieme a te', corto su cicatrici donne violate

Supportato da associazione no profit 'Il comitato delle donne

ROMA, 28 novembre 2020, 15:53

Redazione ANSA

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La storia di una donna violata in un modo così profondo da decidere di affidare ad altri quel figlio che a lei ricorderà per sempre la violenza di quella notte. E' il cortometraggio fatto dalle donne per le donne 'Mai insieme a te', ambientato a Palermo, prodotto dalla Atom s.r.l.s. ed Eugenio Siviglia per la regia di Giulia Galati.
    Scritto e sceneggiato da Angela Failla, giornalista e autrice di 4 romanzi tra cui 'Il giocattolaio' e interpretato da Vanessa Galipoli (La rivincita di Natale di Pupi Avati, Ventitrè 23 di Duccio Forzaro e la fiction Rai Makari), e dal giovanissimo Massimiliano Bono, volto conosciuto sul web, alla sua prima prova da protagonista, è un progetto innovativo perché mostra quale effetto profondo e perenne abbia la sofferenza nella vita di una donna violata e abbandonata a se stessa.
    "Le donne violate non fanno rumore, restano in silenzio, collezionano cicatrici profonde che distruggono l'anima".
    Patrocinato dalla Ueci e supportato dall'associazione no profit 'Il comitato delle donne', che da anni è impegnata nella sensibilizzazione sociale, il cortometraggio vuol fare riflettere su quelle ferite che si cicatrizzano lasciando segni raramente percepiti all'esterno. Tatuaggi indelebili che testimoniano ciò che è diventata la tua vita. In un tempo di incertezza, fondamentale diventa quindi la sensibilizzazione.
    In 'Mai insieme a te', con i costumi di Davide Catagnano, Silvia è una donna sola, distrutta dalla violenza. Da cinque anni, trascorre ogni domenica al parco solo per vedere giocare un bambino. Quel bimbo è suo figlio. Figlio di una violenza che ha stravolto per sempre la sua vita al punto di non permetterle nemmeno di riuscire a tenere con sé quel bambino. Un giorno Silvia trova il coraggio di avvicinarlo e di regalargli una bussola, ma non rivelerà mai al piccolo di essere sua madre.
   
   

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