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L'alcol terapia di Vinterberg

L'alcol terapia di Vinterberg

Il regista, Un altro giro non è apologia del bere ma della vita

ROMA, 20 ottobre 2020, 19:25

di Francesco Gallo

ANSACheck

Film UN ALTRO GIRO - RIPRODUZIONE RISERVATA

Film UN ALTRO GIRO - RIPRODUZIONE RISERVATA
Film UN ALTRO GIRO - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella chimica umana ci sarebbe un naturale difetto, ovvero l'assenza nel sangue di una percentuale di alcol dello 0,5 che renderebbe la razza umana davvero perfetta. Su questa suggestiva teoria dello psicologo norvegese Finn Skårderud nasce UN ALTRO GIRO film provocatorio e problematico di Thomas Vinterberg che passa oggi alla Festa di Roma e sarà poi in sala con Movies Inspired.

Premio del pubblico al London Film Festival e nella short list delle opere candidate agli Oscar, ANOTHER ROUND (questo il titolo originale) spiega il regista a Roma, ma senza troppa convinzione:"Non è affatto un'apologia dell'alcol. Abbiamo fatto un'inchiesta con alcuni giovani che hanno visto il film e tutti hanno detto che non lo considerano provocatorio. È piuttosto - conclude - un lavoro sulla vita che pone molte domande". Ma poi aggiunge Vinterberg, uno dei fondatori di Dogma, sull'abitudine al bere tanto radicata nel Nord Europa: "La Danimarca - dice - è in fondo un Paese piccolo con persone amichevoli, razionali e con un grande senso della comunità. Non siamo poi in guerra con nessuno, si beve così solo per perdere un po' il controllo, per liberarsi, per aprire una porta. La ragione del controllo di questo fenomeno certo è giusta, ma solo per difendere la gioventù".

Cosa racconta il film? Martin (Mads Mikkelsen) e tre suoi amici, tutti annoiati insegnanti delle superiori di mezz'età, forti della teoria di Finn Skårderud intraprendono un esperimento per mantenere un livello costante di ubriachezza durante tutta la giornata lavorativa. Dicono a se stessi: "Se Churchill vinse la seconda guerra mondiale in preda all'alcol, cosa potranno mai fare pochi bicchieri da bere in prima persona e per i loro studenti? Fatto sta che i primi risultati sono davvero positivi. Le loro classi e loro stessi continuano a migliorare e tutti si sentono più vivi. Ben presto alcuni dei partecipanti all'esperimento hanno ulteriori miglioramenti mentre altri però escono dai binari. Diventa così sempre più chiaro che anche se l'alcol può aver alimentato grandi risultati nella storia del mondo, alcuni azzardi portano delle serie conseguenze.

"Mi auguro che non abbiate visto questo film come un'apologia dell'alcol - dice Mikkelsen -. Certo l'alcol può aiutare. Se giochi ad esempio con le freccette due bicchieri ti possono far fare sempre centro, ma se ne bevi sette neppure prendi più il bersaglio. D'altronde - ha sottolineato l'attore - ci sono tanti film sui pericoli dell'alcool, ma questa non è la mission di UN ALTRO GIRO anche se poi facciamo capire che il pericolo c'è". E a difesa della sua Danimarca, conclude con ironia: "Non credo sia un problema solo danese, credo che sul set Federico Fellini due bicchieri di vino se li faceva e questo vale anche per il vostro Vivaldi".

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