/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La gabbianella e il gatto, inno alla diversità

La gabbianella e il gatto, inno alla diversità

Torna 20 anni dopo cartoon D'Alò da Sepulveda, al top incassi

ROMA, 16 marzo 2019, 19:37

Alessandra Magliaro

ANSACheck

La gabbianella e il gatto - RIPRODUZIONE RISERVATA

La gabbianella e il gatto - RIPRODUZIONE RISERVATA
La gabbianella e il gatto - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Un gabbiano e un gatto, il bestseller mondiale del cileno Luis Sepulveda e la poesia di Enzo D'Alò: giusto 20 anni fa La Gabbianella e il Gatto al cinema fu uno di quei film spartiacque. Un film d'animazione italiano che in un tipo di industria dominata dalla Disney creò le file fuori ai cinema ed è ancora il maggiore incasso made in Italy. Uscì per le feste di Natale e fu una rivelazione, incassando oltre 20 miliardi delle vecchie lire. C'è da festeggiare un anniversario importante: per questo torna in sala il 21, 22, 23 e 24 marzo (con un'anteprima al Lux di Roma il 17) per quei bambini che non erano nati, ma che certamente, nonostante tecnologia, stile grafico, effetti speciali siano ora ben diversi, potranno innamorarsene.

Il film è di un'attualità sconcertante. Racconta di Kengah, una gabbiana avvelenata da una macchia di petrolio nel mare del nord, che riesce ad affidare in punto di morte il proprio uovo al gatto Zorba (la voce è di Carlo Verdone), strappandogli tre promesse: quelle di non mangiare l'uovo, di averne cura finché non si schiuderà e di insegnare a volare al nascituro. La gabbianella orfana viene battezzata Fortunata e si trova di fronte uno strano compito: quello di imparare a conoscersi e capire di non essere un gatto, prima di imparare a volare. Al fianco degli amici felini, Colonnello, Segretario, Diderot, il giovane Pallino e ovviamente Zorba, Fortunata si troverà a dovere fronteggiare il pericolo rappresentato dai ratti che aspettano l'occasione di prendere il potere e proclamare l'avvento del Grande Topo (voce di Antonio Albanese).

Lo stesso Sepulveda (il suo Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare è stato tradotto in 12 lingue) è la voce narrante. "Era un libro per tutti e il film ancora di più - disse giusto 20 anni fa il regista napoletano Enzo D'Alò, presentando il film alla Mostra del cinema di Venezia - Si tratta di una grandissima metafora sul problema della diversità, sempre più centrale nella nostra società". Il budget della produzione di Cecchi Gori fu straordinario: 10 miliardi ma si videro tutti: 200 artisti e tecnici crearono 1.200 scenografie, 220 mila i disegni necessari per animare i 75 minuti del cartoon. La sceneggiatura di D'Alò e Umberto Marino ebbe l'approvazione dello stesso Sepulveda.

Erano gli anni in cui il cinema d'animazione italiano, grazie alla torinese Lanterna Magica, faceva sperare in una riscossa: c'era stata la Freccia Azzurra a dare l'input e poi La Gabbianella e il Gatto, film di successo, grazie anche a investimenti importanti. Ora, dopo anni meno felici per il settore, di nuovo ci sono bagliori di luce, grazie alla scuola napoletana Mad che nel 2013 ha dato vita al piccolo gioiello dell'Arte della Felicità, seguito da Gatta Cenerentola (2017).

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza