Un Paese abbandonato in Belgio
durante la II Guerra Mondiale, Marwen (diventerà Marwencol),
enclave di fashion dolls e action figures, interpreti di
coraggiose guerriere in squadra con il capitano Hogie (pilota di
guerra con una passione per le scarpe femminili) contro i
nazisti e la letale Deja Thoris. E' il mondo creato da Mark
Hogancamp, dopo essere stato vittima nel 2000 di un brutale
pestaggio che l'ha ridotto in fin di vita. L'artista, da oltre
15 anni, dà forma a incubi e rinascite, fotografando le
avventure (diventate installazioni visive) dei suoi eroi e
cattivi di plastica. Robert Zemeckis lo racconta unendo
performance capture e live action in Benvenuti a Marwen, con
Steve Carell mattatore in sala dal 10 gennaio distribuito da
Universal.
Per il regista la vicenda di Hogancamp rappresenta "il
trionfo dello spirito umano - ha detto a Screen Rant - e del
potere curativo dell'arte". Molti critici però hanno accusato
Zemeckis di aver troppo edulcorato la storia.
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