"L'Italia è un paese squallido":
questo il titolo che il regista Paolo Taviani darebbe oggi a un
suo documentario. Lo ha detto in un incontro con la stampa
ticinese al 71 Locarno Festival, come riporta il quotidiano
svizzero 'laRegione'.
Ai critici cinematografici che gli chiedevano come avrebbe
intitolato un documentario dopo il celebre 'L'Italia non è un
paese povero', diretto da Joris Ivens su sceneggiatura di
Alberto Moravia nel 1960 e diviso in tre episodi diretti da
fratelli Taviani, Valentino Orsini e Tinto Brass (al tempo
provocò scandalo e fu censurato e rimontato), il quasi
ottantasettenne regista ha risposto laconicamente. E alla
richiesta di un approfondimento sul tema ha chiuso il discorso
dicendo "è sufficiente questa frase".
Quest'anno Locarno ha reso omaggio ai fratelli Taviani
ricordando Vittorio, scomparso lo scorso aprile, con la
proiezione della versione restaurata del film Good Morning
Babilonia (1987), realizzata dalla Cineteca nazionale e
dall'Istituto Luce-Cinecittà.
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