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Easy, fra surreale e amare verità

Easy, fra surreale e amare verità

In film di Magnani ex campione go-kart diventa becchino per caso

LOCARNO, 10 agosto 2017, 10:47

dell'inviato Claudio Scarinzi

ANSACheck

EASY UN VIAGGIO FACILE FACILE di Andrea Magnani - RIPRODUZIONE RISERVATA

EASY UN VIAGGIO FACILE FACILE di Andrea Magnani - RIPRODUZIONE RISERVATA
EASY UN VIAGGIO FACILE FACILE di Andrea Magnani - RIPRODUZIONE RISERVATA

LOCARNO - Con una storia surreale quasi con un imprinting fantozziano - le immagini e le situazioni ai limiti dell'assurdo dicono più degli scarni dialoghi -, che però racconta anche tante amare verità di sfruttamento dei migranti in Italia e di povertà in Ucraina, il regista Andrea Magnani con 'Easy' può puntare in alto nel concorso Cineasti del Presente al '70 Locarno Festival'.

Nel film Isidoro (l'attore Nicola Nocella), da tutti chiamato Isi-Easy nel senso anche di facile-bonaccione, è un ex campione di go-kart talmente premiato e bravo da essere in procinto di passare in Formula 1. Purtroppo, golosissimo, da 14 anni è diventato obeso tanto da non riuscire più a entrare in un abitacolo da corsa. Depresso e schiavo della play-station, che guarda rigorosamente in una poltrona costruita come fosse un kart, medita il suicidio ingurgitando, di nascosto, cibo spazzatura. A toglierlo dal letargo è una tragedia: un manovale ucraino che lavora in un'azienda di costruzioni del fratello Filo (Libero De Rienzo), ritenuto a torto un imprenditore di successo, muore a causa della mancanza delle norme di sicurezza.

Bisogna sbarazzarsi in fretta del corpo e così Isidoro sale alla guida di una vettura carro funebre diretto nei Carpazi dell'Ucraina. E qui gliene capitano di tutti i colori: butta gli alimenti dietetici che gli consegna la madre (una Barbara Bouchet in versione istruttrice di fitness) e si lancia letteralmente in questo viaggio. Varcato il confine non riesce a resistere e riesce a battere in una corsa mozzafiato un 'pilota' di un'altra vettura. Ma si perde. E iniziano le tante disavventure. In ordine sparso: gli rubano il carro funebre, perfino la corona di fiori, lasciandogli solo la cassa con il cadavere del povero Taras; riesce a farsi dare un passaggio in polizia ma riconosciuto come un pirata della strada grazie a una foto di un autovelox deve darsela a gambe. Affamato e senza un soldo, ruba le elemosine in una chiesa cibandosi di ostie. Quindi a casa di alcuni cinesi mangia dei lassativi credendoli dei frutti secchi. Poi con una ruspa gira a tutta velocità, con tanto di cassa da morto, in una sorta di circuito sempre di go-kart finché dopo tante peripezie arriva, con un carro a cavalli, finalmente a Kamianka.

Piccola sorpresa acido-sarcastica: per la morte del congiunto moglie e genitori avevano acceso tante candele in attesa della salma e sono morti per il fumo. Chi si prenderà cura della bimba dell'operaio edile? Una pellicola piena di tanti silenzi, uno sguardo ironico sulla solitudine, più serio, talvolta sgomento, negli occhi di Nocella su un mondo fatto di miseria ma anche di speranza.

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