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Dalla Spagna una commedia 'terapeutica'

Dalla Spagna una commedia 'terapeutica'

Arriva 'Due uomini, quattro donne e una mucca depressa'

ROMA, 30 maggio 2017, 09:33

Francesca Pierleoni

ANSACheck

Due uomini, quattro donne e una mucca depressa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Due uomini, quattro donne e una mucca depressa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Due uomini, quattro donne e una mucca depressa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una commedia ''europea e 'terapeutica', perché si parla di canto, un'attività molto liberatoria per personaggi tutti un po' spaesati, che hanno la necessità di volare altrove". Così Anna Di Francisca definisce Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, in sala dall'8 giugno con Mariposa Cinematografica. Un'impronta internazionale, riflessa dall'ambientazione in Spagna ("una terra di grande libertà creativa" dice la regista) e il cast, guidato da Miki Manojlovic (attore feticcio di Kusturica) e pluripremiati divi iberici come Maribel Verdù, Eduard Fernandez e Laia Marull. Nei ruoli di contorno, tutti molto azzeccati, anche, fra gli altri, Serena Grandi, Neri Marcorè, Manuela Mandracchia e Anna Caterina Morariu.

Una storia corale, messa in scena con grazia e humour che parte da Edoardo (Manojlovic), metà francese, metà ungherese, compositore divorziato in crisi personale e d'ispirazione, che decide di lasciare la città dove ha scelto di vivere, Roma per andarsi un po' a rifugiare nel paesino della Spagna dove vive l'amico Emilio (Fernandez) in una grande casa di famiglia. Entrano così nella sua vita il coro di una chiesa e un ricco microcosmo al femminile. Ne fanno parte l'affascinante Julia (Verdù), talento nel canto da poco separata dal barbiere, ancora innamorato di lei, Carlos (Marcorè); Victoria (Marull), costretta a tenere a bada il padre generale nostalgico franchista (Hector Alterio); Sara (Mandracchia) che non ha avuto il coraggio di seguire la donna che amava; Marta (Morariu), mamma single che sogna di ricominciare una vita negli Usa; la cameriera Irma (Grandi), che non ha superato la morte del torero suo grande amore.

Il film aveva debuttato nel 2012 al Festival di Torino in Festa Mobile con il titolo internazionale Como estrellas fugaces. ''Sono stata assistente alla regia di Gianni Amelio, e volevo il suo giudizio. A lui è molto piaciuto, tanto da decidere di portarlo al Festival (di cui allora era direttore, ndr)'' spiega la regista. Ora arriva in sala dopo una lunga gestazione e un paio di stop, dovuti problemi produttivi. ''Un certo tipo di commedia, che non è riconosciuta come classicamente 'all'italiana' ha meno spazio - dice Anna di Francisca, che ora ha in cantiere altri due progetti corali, uno ambientato in Emilia, e uno in Umbria -. Spesso mi sono sentita dire in Italia che siccome le protagoniste della storia avevano più di 40 anni, non c'era interesse a produrla. Invece non è mai stato un problema per i coproduttori spagnoli''. Con gli interpreti internazionali ''l'approccio è stato molto facile. Miki si è legato al progetto con un'adesione totale''. Gli attori spagnoli, aggiungono Serena Grandi e Manuela Mandracchia ''hanno carriere incredibili ma sono persone fantastiche, di grande umiltà, meno divi rispetto agli italiani''. Questo set, aggiunge Serena Grandi ''nonostante le difficoltà, è stata una delle più belle esperienze della mia vita''. L'attrice, ama interpretare ruoli ''con un po' di leggerezza come questo, dopo i film che ho fatto in passato'', anche se ''penso la mia seconda carriera sia in teatro, infatti sto per partire per la tournée estiva con Molto rumore per nulla di Shakespeare''.

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