Fatih Akin, il regista della Sposa
Turca, di Soul Kitchen, di Ai confini del paradiso, nato e
cresciuto ad Amburgo da genitori turchi immigrati negli anni
'60, prova a raccontare senza cliché l'Europa che viviamo,
quella sotto attacco terroristico, quella delle comunità di
immigrati di seconda e terza generazione, del razzismo, dei
rigurgiti nazisti e dei pregiudizi.
"Qualunque terrorista, non importa quale, è diventato la
nostra ombra. Facciamo i conti nelle nostre vite con questa
presenza, del fatto che potremmo esserne una vittima come quelle
del Bataclan, di Nizza, di Berlino o di Manchester. Con questo
conviviamo e nel mio film racconto il mio viaggio doloroso
dentro il tempo di oggi", spiega il regista di In the Fade, in
concorso a di Cannes. E Diane Kruger, la sua protagonista entra
di diritto nella rosa delle papabili alla premio per la migliore
interpretazione femminile.
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