Sarà freddo polare (annunciati - 11 gradi), ci saranno star (come Hugh Jackman, Richard Gere e Sienna Miller), maggiori misure di sicurezza e aleggerà anche l'ombra del neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su tutta la 67/ma edizione del Festival di Berlino (9-19 febbraio).
E questo se si considera ciò che ha detto il direttore artistico della Berlinale, Dieter Kosslick, ovvero che la più forte risposta alla politica ultra-conservatrice di Trump è già tutta nel programma ricco di temi politici. E l'Italia? Dopo il trionfo dell'anno scorso di Fuocoammare di Gianfranco Rosi (Orso d'oro), nulla in concorso per il nostro paese, ma ci saranno l'Orso alla carriera per la costumista Milena Canonero; l'attore Alessandro Borghi tra le shooting star, e infine, dopo il Sundance, Luca Guadagnino con CHIAMAMI CON IL TUO NOME sarà nella sezione Panorama (in corsa per il solo premio del pubblico). E ancora nella sezione Generation Plus, una coproduzione Germania-Italia, AMELIE RENNT di Tobias Wiemann che racconta la storia di una ragazzina malata di asma con genitori separati.
Apertura nel segno della musica con DJANGO, ovvero la biopic sul jazzista Django Reinhard del regista esordiente francese Etienne Comar. Mentre sul fronte divi ci sarà Hugh Jackman, che porta a Berlino LOGAN, ovvero l'ultimo adrenalinico capitolo delle avventure del mutante Wolverine. Z - La CITTA' PERDUTA di James Gray, dal romanzo di David Grann e risposta anglosassone a Indiana Jones, fa scendere in campo star come Robert Pattinson, Tom Holland e Sienna Miller.
Richard Gere sarà invece a Berlino per THE DINNER di Oren Moverman tratto dal romanzo di Herman Koch, già utilizzato da Ivano De Matteo per I NOSTRI RAGAZZI. Nel cast anche Laura Linney. Nessuna star invece per un altro film molto atteso: T2 TRAINSPOTTING, presente solo il regista Danny Boyle. Va meglio per THE PARTY di Sally Potter con Cillian Murphy e Kristin Scott Thomas. Tutto parte in una casa privata per una innocente festa, ma poi tutto declina in uno sviluppo splatter.
Molto attesi alla Berlinale anche ON THE ROAD dI Michael Winterbottom che segue il tour nel Regno Unito e in Irlanda del gruppo indie Wolf Alice, e POI E: THE STORY OF OUR SONG che racconta la storia di 'Poi E', una canzone orecchiabile del 1984 diventata l'inno nazionale non ufficiale della Nuova Zelanda. Per chi ama la realtà-favola del regista finlandese Aki Kaurismakii da non perdere THE OTHER SIDE OF HOPE, film dal colore politico. Ovvero il racconto dell'incontro diun ristoratore con un rifugiato siriano in Finlandia.
Sul fronte arte, infine, c'è FINAL PORTRAIT di Stanley Tucci, nel quale si parla dell'artista svizzero Alberto Giacometti.
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