In un festival in cui i ragazzi
sono alle prese con maternità precoci e con i soliti problemi
esistenziali che finiscono in commedia, meglio I figli della
notte, opera prima di Andrea De Sica, figlio d'arte due volte.
Il padre era Manuel De Sica (figlio di Vittorio), la madre è la
produttrice Tilde Corsi. Trentacinque anni, laureato in
filosofia e cinefilo accanito, porta al Torino Film Festival
l'unico film italiano in concorso, che guarda, tra favola e
thriller, a Lynch, Bellocchio e Tati.
Protagonisti due sedicenni, abbastanza sulfurei per non
essere stucchevoli, che si trovano in un inquietante collegio,
tra le montagne di Dobbiaco, che cita l'Overlook Hotel di
Shining. Qui si consuma l'abbandono di due adolescenti: Giulio
(Vincenzo Crea) ed Edoardo (Ludovico Succio). Nonostante il
diverso carattere i due diventano amici, subendo bullismo e
insegnanti inquietanti come Mathias (Fabrizio Rongione). Unica
valvola di sfogo, di notte, una casetta nel bosco, zeppa di
escort come Elena (Yuliia Sobol).
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