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Lou Castel si racconta 'A pugni chiusi'

Lou Castel si racconta 'A pugni chiusi'

Nella sezione Doc/Italiana del TFF film di Pierpaolo De Sanctis

TORINO, 21 novembre 2016, 18:14

Redazione ANSA

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Si può essere strangolati da un personaggio? È capitato a un attore-icona come Lou Castel che viene raccontato in A pugni chiusi, un film di Pierpaolo De Sanctis che passa al Torino Film Festival nella sezione TFFdoc/Italiana.doc.
    Nel docu la parabola artistica ed esistenziale di questo artista di origini svedesi che si è formato come attore, diventando il volto simbolo del cinema della contestazione di Bellocchio, Cavani, Samperi.
    Un vissuto, il suo, "intrappolato" tra due personaggi entrambi diretti da Marco Bellocchio: l'Alessandro dell'esordio con I pugni in tasca (1965, film-manifesto di una generazione che stava per esplodere di lì a poco con il '68) e il Giovanni della rinascita con Gli occhi, la bocca (1982, l'inizio di una seconda carriera dopo la stagione della militanza politica degli anni '70).
   

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