La verità è sempre a rischio
negazione, l'importante è ristabilirla. La professoressa Deborah
E. Lipstadt, 69 anni, non ha perso l'occasione per ribadirlo e
mettere in guardia dai falsificatori della storia. L'occasione è
il film Denial di Mick Jackson che racconta la sua storia vera,
il processo che nel 2000 le ha intentato per danno conseguente
alla diffamazione di essere negazionista dell'Olocausto lo
storico inglese David Irving, autore del best seller La guerra
di Hitler. Il film è alla Festa di Roma e fra un mese sarà in
sala con Cinema di Valerio De Paolis, in contemporanea con la
pubblicazione per la prima volta in Italia, da Mondadori, del
suo libro La verità negata (titolo italiano del film).
La Lipstadt, sullo schermo Rachel Weisz, nel processo si è
trovata, per la legislazione inglese, a provare lei l'esistenza
dell'Olocausto. "Il negazionismo è una forma di antisemitismo,
lo stesso Irving è un razzista e il razzismo, come dimostrano
gli interventi di Trump, è tutt'altro che morto", dice.
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