''Marlon Brando? L'uomo più bello del
mondo, su questo non si discute proprio e so che sono d'accordo
uomini e donne. Jean Luc Gordard? Ero veramente innamorato di
lui, del suo cinema, avrei picchiato qualcuno cui non piaceva. I
registi? Sono tutti un po' voyeur quando guardano in macchina
come fosse il buco della serratura. Il voyeurismo è un sistema
di pensiero, io nella vita lo sono meno, ma al cinema lo sono
senza freni''.
Bernardo Bertolucci, 75 anni, film che sono la storia del
cinema, non smetterebbe mai di raccontare e raccontarsi. Alla
Festa del Cinema di Roma il suo è un viaggio a ritroso parte dai
tempi di Strategia del Ragno, ''nell'estate di grazia del '69
quando mi arrivò la luce verde per preparare Il Conformista dal
romanzo di Moravia'' fino ad arrivare a oggi, all'ultimo film di
4 anni fa, Io e te, e al futuro magari in digitale ''tanto
abbiamo tempo e faremo tutto''. Per Ultimo Tango Bertolucci
avrebbe voluto Jean Paul Belmondo "ma quasi mi cacciò dicendo
che era un film osceno".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA