Chiamarlo un film scandalo forse è
eccessivo, ma La región salvaje del regista messicano Amat
Escalante, in concorso alla Mostra di Venezia, ha sicuramente
l'ambizione di voler essere un lavoro allegorico su una certa
realtà messicana.
Ci troviamo nella regione di Guanajuato, la più cattolica del
Messico. E qui, non a caso, insieme a un meteorite approda sulla
terra una sorta di Alien con tentacoli fallici. Questo mostro,
nel luogo dove i tabù sono più forti e inossidabili, darà
piacere a donne e uomini. Una sorta di rito pagano con una
sacerdotessa, tutta terrena, Veronica, ragazza dagli appetiti
sessuali insaziabili. Sarà lei a rompere il legame di un
particolare triangolo, quello tra Angel, sposato con Ale, ma che
nel frattempo ha una relazione con il fratello di lei Fabian.
"Il film - ha detto il regista - è una visione della lotta
per conquistare l'indipendenza da parte di una giovane donna
nata e cresciuta in una cultura fortemente maschilista, misogina
e omofoba".
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