E' uno dei divi più versatili e
stakanovisti di Hollywood: James Franco, attore, autore e
regista di cinema, teatro e televisione, che lavora
contemporaneamente a più progetti, nonché scrittore, pittore e
insegnante ogni volta che può (è laureato in inglese). A Venezia
ama far debuttare i suoi film da regista: stavolta arriva con In
dubious battle (presentato in Cinema nel giardino) tratto
dall'omonimo romanzo (La battaglia in italiano) di John
Steinbeck del 1936.
Nel film, coprodotto dall'italiana Ambi Pictures, viene messo
in scena lo sciopero negli anni della Grande Depressione di
braccianti raccoglitori di frutta, in una contea californiana,
guidati da Jim Nolan (Franco) contro i proprietari terrieri che
hanno pagato meno del pattuito. Un violento contrasto sociale
con un'eco attuale. "Oggi nei leader in generale, non solo
Trump, c'è una mancanza di interesse verso le classi lavoratrici
-dice Franco-. Finché sarà una minoranza a gestire la gran parte
della ricchezza gli scontri saranno inevitabili".
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