Quando il cinema diventa una docu-biografia di chi non si considera un eroe e lo rivendica. E' il caso di 'Mia madre fa l'attrice' di Mario Balsamo, in sala dal 25 agosto con la Bim, che, dopo l'ironico e a volte disperato 'Noi non siamo come James Bond' (Premio speciale giuria al 30 Torino Film Festival), torna sui temi della propria storia personale e coinvolge in prima persona la madre (Silvana Stefanini). Riferimento ineludibile per ogni vero maschio italiano. Ora che rapporto c'è tra figlio cinquantaduenne e una madre ottantacinquenne ex attrice, ma non di primo piano? Un rapporto conflittuale, come si vede, verso una madre ingombrante molto concentrata su se stessa e ammantata di una certa vanità. Così, da parte di Balsamo, la scelta di fare un film sul loro rapporto, un modo anche per ricucire e frequentarsi. Lui, con tutte le sue insicurezze e reduce di una grave malattia, e lei divisa tra vanità e maternità. Da qui una sorta di viaggio nel passato della madre, come del regista, nei luoghi del passato, sulle tracce anche di quel film, dimenticato e per nulla noto, dal titolo 'La barriera della legge' di Piero Costa in cui la Stefanini aveva poche battute e neppure il nome nei titoli. ''Io e mia madre abbiamo una cosa in comune: nella nostra vita abbiamo lasciato un bel po' di cose in sospeso. Di fronte al coronamento di ciò che era più significativo, ci siamo tirati indietro. Un attimo prima. E lo facciamo ancora. Non ho mai capito perché - dice Mario Balsamo -. Io penso che le tesi psicoanalitiche siano poco poetiche, anche mia madre. Che ha invece convinzioni ferme in merito ai mancati compimenti: 'Colpa del malocchio!', tuona. Personalmente non ne sono così convinto; o almeno non del tutto… Credo che perlopiù sia dipeso da noi: da lei e me. Dalle nostre volontà. A volte - continua il regista - abbiamo sospeso le nostre narrazioni. Abbiamo tenuto incompiute molte scene dei nostri rispettivi film; e, guarda caso, proprio quelle da cui si sarebbe dovuta evincere la trama. Ora abbiamo avuto l'occasione, lei e io, di fare una revisione della sceneggiatura''. Mia madre dice ancora Balsamo ''fu attrice fino a 25 anni. Poche parti e di poco rilievo, tranne l'ultima in La barriera della legge, con Rossano Brazzi, dove originariamente aveva quattro scene. Ma anche lì lei si sospese. Quel film si rifiutò di vederlo. La sua spiegazione: uno dei produttori, da lei respinto, per vendicarsi ne fece togliere una parte dal montaggio e così lei sbatté la porta prima della stampa della pellicola, senza vedere il risultato finale. E non l'aveva mai visto! Finora… sarà vero? In realtà, mia madre e io non avevamo (e non abbiamo) gusti in comune in fatto di film, ma la sala buia ci metteva sempre d'accordo (almeno fino a quando scorrevano i titoli di coda). Adesso il film in comune c'è. E che Dio ce la mandi buona!''.
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