Altro che social. Le lettere nel
Ventennio comunicavano anche di più anche se affidate alle
cartoline postali. E lanciavano al Duce messaggi d'amore (da
parte di molte donne), di fedeltà al regime (perlopiù da uomini)
e anche denunce di torti o richieste di aiuto finanziario. In
'Mio duce ti scrivo' di Massimo Martella, che passerà al
Taormina Film Fest per Punto Luce il 14 giugno, si passa in
rassegna un carteggio sterminato di centinaia di migliaia di
missive, selezionato, interpretato da quattro attori e con la
testimonianza di un mittente d'eccezione, Andrea Camilleri che a
soli dieci anni scrive al Duce mostrando la sua voglia di menare
le mani in Abissinia. Tra le curiosità anche molte lettere dalle
suore e quella di una pop star. Che raccontano queste lettere?
L'atavica passione italiana per un leader da ammirare, da
mettere su un piedistallo, ma anche le le speranze di un
riscatto o di quelle conferme di italica forza che la propaganda
mostrava con tutta la sua forza mediatica.
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