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Un procuratore contro oblio di Auschwitz

Un procuratore contro oblio di Auschwitz

In sala dal 21 'Lo stato contro Fritz Bauer' di Lars Kraume

ROMA, 20 aprile 2016, 22:43

Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Per uno strano destino, due italiani hanno messo mano a una parte di storia tedesca più che delicata: ovvero la voglia di dimenticare nel dopoguerra i crimini di guerra nazisti e l'esistenza di Auschwitz. Lo ha fatto Giulio Ricciarelli (candidato agli Oscar per la Germania) con 'Il labirinto del silenzio' ed è poi tornato sul tema in 'Lo stato contro Fritz Bauer', in sala dal 21 aprile distribuito da Cinema di Valerio De Paolis e diretto da Lars Kraume, vincitore del premio del pubblico al Festival di Locarno. Siamo in Germania nel 1957. Il procuratore generale Fritz Bauer (Burghart Klaussner), ebreo e omosessuale dichiarato, scopre che Adolf Eichmann, ex tenente colonnello delle SS che si è reso responsabile della deportazione di massa degli ebrei, si nasconde a Buenos Aires. Bauer che sin dal suo ritorno dall'esilio in Danimarca sta cercando di portare in tribunale gli autori dei crimini di guerra perpetrati durante il Terzo Reich, non si fida neppure dei suoi più stretti collaboratori.
Il fatto è che lo Stato aveva come unica mission quella di censurare il suo terribile passato. Bauer, non solo svia le sue indagini per paura di essere intercettato, ma contatta anche il Mossad, il servizio segreto israeliano, mettendosi così a rischio di un reato non da poco: quello di alto tradimento. E saranno proprio i servizi segreti israeliani, grazie alle sue preziose indicazioni, a catturare Eichmann e anche a processarlo a Gerusalemme.
Contro il pervicace, ostinato e compulsivo fumatore che era Fritz Bauer, non solo la sua lotta solitaria per la verità, c'era anche anche ovviamente il fatto di essere un omosessuale dichiarato, cosa per nulla tollerata a quell'epoca. Il regista Lars Kraume (Days to Come e My Sisters), nato vicino a Torino nel 1973 cresciuto ad Hesse e considerato eterogeneo in quanto a stili e generi, dice di questo suo lavoro: ''Fritz Bauer fu un vero eroe, uno dei pochi che c'erano in Germania. Abbiamo fatto questo film per un pubblico internazionale, perché penso che Bauer possa ispirare le persone in tutto il mondo. Il suo coraggio e la sua ostinata determinazione sono un magnifico incoraggiamento per chiunque stia prendendo posizione contro un'ingiustizia''.
Infine sul fatto che il film sia stato venduto in più di venti paesi spiega: ''Penso sia un peccato che solitamente i film tedeschi abbiano successo all'estero quando trattano di storia tedesca''.

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