Due euro l'ora è il titolo del film di
Andrea D'Ambrosio, in concorso al Bif&st, e anche la triste
realtà, ovvero la paga che in un piccolo paese del Sud
percepiscono sei donne che lavorano in una fatiscente sartoria.
Una piccola azienda gestita da Blasi, una sorta di kapò, viscido
e vigliacco (Peppe Servillo).
In questo piccolo paese dove tutti sanno tutto, due donne
diverse per età ed esperienza e impiegate in questa piccola
azienda, si incontrano: Rosa (Alessandra Mascarucci) 17enne, con
tanta voglia di fuggire, una storia d'amore con un coetaneo, e
un padre, Franco, con cui non riesce a parlare; Gladys (Chiara
Baffi), 40 anni, tornata dal Venezuela, nubile e totalmente
disincantata fino a quando incontra Aldo (Paolo Gasparini) che
le fa sperare in una vita nuova, un incontro che si rivelerà
un'illusione.
"Sono partito da un fatto di cronaca accaduto nel 2006 nella
bassa Campania", dice il regista. "Due euro l'ora parla del Sud.
E' un film sul lavoro, sull'amore e sull'adolescenza che fugge".
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